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Lo sborone

Fa di tutto per farsi notare quando vince, salvo poi sparire all'improvviso

Presenti ovunque questi personaggi fanno dell'ostentazione del proprio ego la ragione di vivere. Un ambiente come il casinò dove i poveracci si mischiano ai riccastri c'è il terreno perfetto per far crescere e fiorire questa specie.

Un tempo quando le roulette erano frequentate dall'aristocrazia europea e dalle case regali questi personaggi erano definiti i "parvenu" e venivano guardati con un misto di scherno e ammirazione.

Oggi succede lo stesso. Anche perché risulta difficile non notare la loro presenza, dato che li sente urlare da un capo all'altro della sala.

Il loro classico comportamento inizia appena arrivano al tavolo. Non vanno alla cassa a cambiare i gettoni, troppo da sfigati, loro lanciano un mazzo di banconote del massimo taglio disponibile per quella valuta sul tavolo, senza dire nulla; aspettano che sia il croupier a suggerire quanti e quali fiche consegnare. Così indipendentemente dalla risposta del croupier lo sborone può correggerlo chiedendo un cambio differente e poi alza gli occhi al cielo e verso gli altri avventori con lo sguardo come per dire "guarda te con che deficiente di croupier mi tocca avere a che fare oggi"

Il primo colpo è di solito un colpo di assestamento, non rosso o nero o le chance doppie troppo da sfigati, ma qualche cavallo o dei pieni, che richiedono al croupier il cambio ulteriore della placca di grosso valore in pezzi di piccolo taglio.

Se vince rimane lì a pavoneggiarsi rimettendo in gioco tutta la vincita, altrimenti fa un commento del tipo che è un tavolo di merda e se ne va. A quel punto comincia a dare il meglio di se. Rimane nell'ombra fino al lancio della pallina poi getta le placche sul tavolo ed urla una sequenza di puntate usando un bel gergo tecnico per impressionare i vicini. Qualunque sia l'esito della puntata parte con la sua cacofonia fastidiosa, perché vuole essere notato sia come il bravo giocatore che fa le puntate vincenti sia come il grande giocatore che punta pezzi grossi come se fosse caramelle.

In effetti il suo scopo lo ottiene, viene notato, ma quasi mai quello che passa nella mente degli altri è ammirazione. Sono altri i sentimenti quali il fastidio e il compatimento, se poi si tratta di un tizio di mezz'età pieno di catenazzi d'oro il pensiero viaggia subito alla dubita lecita provenienza del denaro puntato.

La caratteristica degli sboroni è che vanno ad intermittenza, urlando alle vittorie e allontanandosi dopo le sconfitte, cercano di far credere di essere in vincita, la tecnica funziona con gli avventori occasionali, ma chi frequenta i casinò sa che non è così.

La conferma la si vede da come sono tollerati dagli ispettori del tavolo e di sala, perché anche se maleducati e fastidiosi nei confronti degli altri, questi giocatori contribuiscono al loro stipendio ed a rinnovare l'arredamento del casinò...

Non giochi per vincere. Giochi per poter giocare il giorno dopo.

B. Ambrose

Buono a sapersi
Non gioco più me ne vado

La direzione giochi in qualsiasi momento può decidere di interrompere la partita avvisando solo tre colpi prima. E del giocatore che stava puntando per recuperare o quello che era in attesa del momento ideale per puntare chissefrega.

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