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I rischi

Non basta illudersi di saper controllare "il vizio", la roulette ed i casinò sono pieni di insidie di ogni tipo e conoscerle è la prima barriera di difesa.

Capitale non adeguato

Il capitale a disposizione per la serata deve essere stabilito dal principio e deve essere adeguato al tipo di gioco che si vuole effettuare e al tempo che si vuole rimanere nel casinò.

Inutile sperare di giocare per un'oretta con solo 4 pezzi, così come è dannoso ripromettersi di fare solo una giocata e poi finire al bancomat a prelevare.

Il capitale deve essere proporzionato al numero di sconfitte che si è disposti a sostenere, pensare di stare parecchiotempo ai tavoli considerando anche i pezzi potenzialmente vinti è un errore grossolano.

Se si finisce il capitale prefissato bisogna smettere. Assolutamente non farsi prestare i soldi e men che meno usare assegni e carte di credito. Valutate bene i rischi del vostro sistema di gioco e dimensionate il capitale di conseguenza. Se la serata è persa pazienza, non è importante vincere sempre ma più volte di quante si perde, incassare la sconfitta e lasciare il casinò è il più delle volte la strategia vincente.

Il rischio di vincere

Sembra paradossale ma il rischio di vincere che tutti vorrebbero provare è tra i più pericolosi.

Analizzando il comportamento dei giocatori di roulette e fatta eccezione per i sistemisti ed i giocatori di professione, pochi sono quelli che tornano al casinò dopo una grossa sconfitta . A quei pochi che lo fanno il casinò dovrebbe impedire l'accesso perchè è chiaro che sono ormai dipendenti dal gioco e sono destinati alla rovina, ma i casinò non sono enti di beneficienza.

Diverso è invece il discorso per chi vince, il casinò cerca in qualche modo di favorirne il ritorno offrendo qualche vantaggio o promozione speciale, il giocatore stesso pensa di aver trovato il metodo per scardinare finalmente la roulette che non vede l'ora di tornare.

Stesso discorso per il sistemista che studia permanenze ed elabora sistemi nuovi, si accorge che con le sue simulazioni vince in continuazione, ed il primo pensiero non è quello di ricontrollare i propri calcoli, ma quello di provarlo al casinò il più presto possibile.

Il fantomatico salto, la botta, la scoppola, la mazzata, o qualunque altro modo in cui viene chiamato è un toccasana per il giocatore. Perchè riporta il giocatore con i piedi per terra e prima arriva meglio è, il giocatore vincente tende ad aumentare il valore delle proprie puntate e quando arriva la sconfitta il passivo è più pesante.

Se avete intenzione di giocare spesso alla roulette, sappiate che è rischioso vincere sempre, l'augurio ovviamente è quello di non perdere mai, ma fate attenzione a non farvi 'ubriacare' dalle vittorie, perchè possono essere rischiose.

I giocatori vincenti sono quelli che hanno saputo gestire al meglio le proprie vittorie e non si sono lasciati buttare giù dalle sconfitte.

Ricerca di status

Chi è spinto da queste motivazioni non gioca alla roulette ma la usa come rito per ottenere un obiettivo collaterale al puro e semplice gioco. Il gioco in se viene quasi ignorato, il giocatore si comporta analogamente all'avventore che si reca ad un ristorante di gran classe e non si preoccupa di chiedere com'è fatto il piatto con quel nome francese e soprattutto quanto costa.

Questo ignorare la roulette e le sue caratteristiche; disposizione dei numeri, regole, probabilità, etc è l'anticamera del fallimento.

Chi gioca per lo status o per mettersi in mostra non riesce a percepire la gravità di una eventuale fase negative e va incontro al disastro per cercare di recupare eventuali sconfitte.
Se la motivazione è il desiderio di accettazione da parte di ceti più elevati, il giocatore tenterà l'avventura su tavoli con minimi più elevati (inseguendo il mito del privè) rischiando oltre le proprie ragionevoli disponibilità.

La cifra tonda

Sappiamo che il cervello è una macchina perfetta e tra le sue peculiarità c'è quella di elaborare i segnali che riceve per renderci più semplice l'interpretazione.

I numeri sono informazioni da gestire ed è più facile gestirli in blocchi e le cifre tonde fanno parte degli schemi base con cui ragioniamo. Che sia identificare anniversari, mettere scadenze o ricevere il resto dal negoziante la cifra tonda è quella che ci mette più a nostro agio.

Al casinò la cifra tonda è un pericolo per chi non ha un obiettivo ragionevole preciso, sia in vincita che in perdita.

Facciamo un esempio pratico:

Ad un giocatore la serata ha già dato soddisfazioni, tra alti e bassi dopo l'ultima puntata vinta si ritrova con un saldo parziale di +195€ che fare? quanti si fermano e chiudono bottega? i più fanno lo stesso ragionamento del giocatore nell'esempio: "arrivo a duecento e chiudo".
Il giocatre perde 5€ e poi ancora 10€ e a quel punto la cifra tonda del 200 si allontana

"Ok 150 li metto via e mi gioco questi" il suo è il comportamento tipico.
Così arriva a 150 e dato che è un giocatore intelligente si ferma e si mangia le mani per aver buttato via 45€

Ma se quei 45 li avesse persi incaponendoni su una combinazione che non è uscita ? quasi certamente si sarebbe fissato 100€ come cifra tonda ed avrebbe continuato a giocare inseguendo la vittoria e rischiare di vedere la cifra tonda scendere a 50 e poi a 0.

La cifra tonda del pareggio è la peggiore di tutte se si è in vincita, perchè è quella che vanifica tutti gli sforzi fatti. C'è chi sostiene che tornare a casa con 20€ dopo essere stati quasi a 200 non ha senso, tanto vale provare il colpo della fortuna.
Beh il colpo della fortuna nella maggior parte dei casi è un regalo al casinò e tornare a casa pareggiando fa crescere il rammarico meglio avere in tasca quei 20€ o anche 15 o addirittura 5, per quanto piccola la cifra è un segno + sulla cassa della serata. Ma soprattutto è la somma di quei 20€ che con il passare del tempo diventano una bella cifra, tonda o non tonda che sia.

Complessità sistemi

Questi giocatori per quanto misurati e razionali, corrono il rischio di sovrastimare l'efficacia dei propri metodi ed interpretare erroneamente situazioni puramente casuali. Nonostante sappiano che il casinò ha un vantaggio, i giocatori hanno la convinzione che si possa vincere, e questa convinzione li porta a sovrastimare le vittorie e sottostimare le sconfitte.

In certi casi il ricorso a giocate complesse è motivato soltanto dal desiderio di distinguersi dai giocatori comuni, di fingersi "professionisti" (magari tenedo in mano complessi schemi di gioco); anche in questo si cerca un apprezzamento sociale e vale quanto detto in precedenza su chi usa la roulette.

La timidezza

Il tavolo della roulette è una giungla, certo ora con la crisi negli orari e nelle giornate non di punta si corre anche il rischio di avere un tavolo tutto per se, ma quando il gioco si fa duro non è un posto per mezze misure.

Chi va poco spesso o è alle prime armi e chi gioca solo pochi euro ha quasi un timore reverenziale nei confronti degli altri giocatori, dei croupier, come se fosse arrivato tardi in chiesa, timoroso di interrompere la funzione.

Non deve esistere la timidezza quando si giocano i propri soldi, dovete essere sicuri di quello che fate, cercate di informarvi il più possibile, osservate gli altri e soprattutto chiedete. I croupier sono al vostro servizio anche se dovete giocare una fiche da 5 euro. E se il croupier non vi da retta chiedete direttamente al capotavolo.

La timidezza nasce anche dalla mancanza di sicurezza, dovuta all'inesperienza e nelle pagine di questo sito ci sono tutti i consigli possibili per ridurre questo gap. Ma per quanti consigli possiamo darvi nulla vi potrà preparare alla lotta del tavolo. Verrete travolti da giocatori dell'ultimo secondo, non riuscirete a farvi spazio e quando ci riuscite siete dalla parte opposta della puntata che volete fare.
Il rischio è di non riuscire a giocare o di perdere le fiches o di mettere la puntata sbagliata.

Timidezza significa anche non riuscire a tenere testa ad un eventuale faina che cerca di portarvi via la vincita insistendo che quella puntata l'ha effettuata lui.

Giocare on-line live può essere utile per imparare le combinazioni ma al tavolo i giocatori sono tutti gladiatori "mors tua vita mea" e non c'è spazio per le mezze misure.

La velocità

Se per ipotesi si hanno 50 euro da giocare e si punta la stessa cifra di 5 euro alla roulette e al superenalotto, alla roulette nel giro di un quarto d'ora si può dire addio ai propri quattrini, mentre al superenalotto è quasi sicuro che si dice addio ai 50 euro ma nel frattempo sono passate 3 settimane.

La cifra persa nei due casi è la stessa ma il carico psicologico è totalmente differente; un po' quello che succede con i pagamenti in contanti o a rate.

Il risultato immediato, sia positivo che negativo non lascia spazio a ripensamenti a distrazioni, a dimenticanze, si è lì e si hanno le fiche in mano o on-line si è a portata di clic del mouse.

Chi vince è portato a puntare subito per sfruttare il momento, chi perde è portato a puntare subito per rifarsi. Puntare continuamente induce uno stato di trance che può avere grave ripercussioni sulla vita privata del giocatore. La prima difesa è cercare di non sedersi al tavolo, è più facile sfuggire alle tentazioni e distrarsi, magari guardando altri perdere.


Per gli esperti è proprio questo fattore la causa maggiore dei fenomeni di dipendenza, meno marcato nella roulette che nelle slot e nei videopoker dove c'è l'aggravante del gioco in solitudine.

L'esempio classico che si cita in questi casi è il giocatore che insegue ad ogni giro di roulette un numero pieno che non vuole uscire. Qui non si parla di rischio, è già "schiavo" del numero, come un automa lo giocherà ad ogni puntata fino a che questo non uscirà o finché non terminerà i suoi soldi. La sua fortuna è che improvvisamente rimane senza fiches da giocare, chiede il cambio al croupier, ma per la confusione non fa in tempo a cambiare e salta la puntata. Il numero non esce, ma quei minuti senza giocare, hanno interrotto il circuito perverso. Adesso ha una possibilità di smettere, di ragionare sul pezzo che ha guadagnato non avendolo puntato; opzioni mentali che non avrebbe avuto se non fosse capitata l'interruzione.

Emulazione

Giocando ad un tavolo si tende a notare negli altri giocatori solo l'entità della vincita (accompagnata dalla comunicazione a voce alta del croupier) senza metterla in considerazione con la puntata e con le puntate precedenti.

Così se ad esempio un giocatore vince un pieno con cavalli e porta a casa un grattacielo di fiches, sucita ammirazione e nell'osservatore casuale scatta l'effetto jackpot che lo porta a desiderare il colpo grosso e conseguentemente a puntare un pieno e cavalli. Senza chiedersi se il giocatore abbia in effetti vinto di più di quanto abbia puntato o da quanto tempo stesse giocando quella combinazione.

Alla roulette bisogna essere se stessi, bisogna avere una strategia di gioco propria, indipendnete da ciò che succede o da come si comportano gli altri giocatori.

Accessibilità

Casinò reale

A differenza degli altri giochi d'azzardo che si possono effettuare sotto casa, la roulette è disponibile solo nei casinò ed è più difficile il gioco ripetuto. Tipo di coportamento che fa danni enormi alle persone comuni schiave del superenalotto, della tabaccheria-ricevitoria, delle macchinette al bar, del gratta e vinci di resto e dei vari giochi del lotto. Impulso che fa la felicità del governo che incassa milioni di euro in tasse volontarie.
Questo vantaggio della roulette però nasconde delle insidie. La scarsa disponibilità di casinò fa si che alla roulette venga associato anche il viaggio fatto per raggiungerla, sia in termini economici che in termini di tempo; un associazione pericolosa che presenta diversi rischi.

  • Il rischio comportamentale: se si è in gruppo si altera il proprio comportamento e metodo di gioco e si compiono scelte autolesioniste che da soli non si farebbero.
  • Il rischio temporale: anche se al cervello arrivano i segnali di smettere, si continua comunque pensando appunto che ci si reca al casinò così di rado che bisogna sfruttare l'occasione.
  • Il rischio finanziario: le spese sostenute per recarsi a giocare diventano psicologicamente la vincita minima da ottenere e si rischia la bancarotta per inseguirla.


Casinò live

Il gioco a distanza via internet, equipara la roulette agli altri giochi, favorendo il gioco d'impulso con l'aggravante di poterlo fare in solitudine, comodamente seduti a casa nella falsa percezione di un luogo sicuro e familiare.

Se sapete di andare incontro a questi rischi cercate di giocare on-line in orari prestabiliti, di avere qualcuno che vi chiami, di usare i limiti che alcuni casinò permettono di impostare o mettere un timer al computer e fare in modo che si spenga ad una certa ora.

La fuga impossibile

L'effetto conseguente è una conduzione quasi meccanica del gioco, svuotata dell'intensità emotiva, in cui sia il valore dei soldi che il tempo navigano in una specie di limbo.

"Ancora una", "adesso smetto" frasi tipiche del giocatore sull'orlo di diventare patologico (o forse già dall'altra parte della staccionata). Anche in questo caso il consiglio è non sedersi al tavolo.

Alla roulette ci si giocano i propri soldi e non si può correre il rischio di essere distratti di "farsi prendere" la mano. Non c'è nulla di male ad alzarsi e richiedere il cambio in valore di anche sole due fiche di colore, non dovete vergognarvi di essere in perdita, non dovete dimostrare niente a nessuno.

Non è un simbolo di coraggio rimanere al tavolo a perdere tutti i propri quattrini. Fuggite non appena sentite che le cose non girano per il verso giusto, allontanatevi, uscite, andate a prendere una boccata d'aria.
E se decidete di rientrare sarete emotivamente più preparati ad affrontare anche le stesse situazioni.

Cognizione del tempo

Questa usanza si è mantenuta ed in tutti i casinò del mondo non vedrete orologi alle pareti, anche se oggi in forma meno integralista con l'introduzione di open bar con schermi tv con le partite o news trasmesse in diretta. 

Il fatto curioso è che anche se tutti hanno addosso l'orologio o in tasca il telefonino con l'orologio si tende ad ignorarlo perchè si è concentrati sul tavolo e sulle puntate.

Il rischio di perdere la cognizione del tempo c'è sempre, perché l'ambiente è studiato per non ricevere luce esterna e quindi non ci si accorge ad esempio quando finisce il pomeriggio. Per evitare di subire questo effetto il consiglio è quello di prendere il vizio di continuare a guardare l'ora, come fossero dei checkpoint ad intervalli regolari.

Il sistema migliore è quello di prepararsi una tabellina su un foglio con l'orari di inizio e di fine previsto per il proprio gioco e dividerlo in minimo 6 intervalli regolari (non più lunghi di venti minuti). Questi diventano i vostri checkpoint. Raggiunto l'orario segnato sul foglietto segnate su una colonna il saldo della vostra cassa. Vi servirà sia per tenere conto del tempo che passa che prendere coscienza di come state giocando. Sembra una banalità ed una perdita di tempo, ma vedrete che avrà solo degli effetti positivi.