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Il piastrellista

Copre il tappeto con fiche grandi come piastrelle, suscitando l'ammirazione dei presenti

Al tavolo da gioco le fiche di grosso valore delle "placche" hanno la forma di vere e proprie piastrelle. Certo con una di queste da 5.000 e 10.000 se le si cambia alla cassa ci si rifà tutto il bagno, sanitari compresi.

Ai tavoli della roulette francese però non mancano i giocatori che maneggiano pigne di piastrelle e ne piazzano più di una sul tappeto senza battere ciglio, suscitando l'ammirazione degli altri avventori che rapidamente e mentalmente calcolano quanti mesi o anni devono lavorare per raggiungere il totale delle piastrelle piazzate.

Viene poi osservato il giocatore e partono gli sterotipi, se è giovane è un figlio di papà, se è di mezz'età è un arricchito se ha il viso burbero è un mafioso o un criminale. Per poter essere "socialmente" accettato deve essere anziano, e in quel caso lo si bolla come "vecchio rincoglionito".

Alla base di tutto c'è l'invidia, perchè per lui la piastrella ha lo stesso valore del piccolo gettoncino che ha in tasca il giocatore normale e se può permettersi di giocarli è perchè a casa ne avrà molti di più.

E' innegabile che al piastrellista piace anche farsi vedere, basta osservarlo al cambio quando lancia la piastrella verso i croupier da una parte all'altra del tavolo invece che passarla al croupier più vicino. Il piastrellista non è quasi mai un giocatore vincente, quelli vincenti non amano dare nell'occhio puntano lo stesso importo ma con un numero maggiore di fiche più piccole.

Non giocavo contro un avversario, giocavo sempre e solo contro l'idea di perdere

Eric Cantona

Buono a sapersi
Pulirsi le mani

Il croupier quando lascia il tavolo è obbligato a muovere le mani strofinandosele. Gesto che serve per mostrare che non ha nessuna fiche nascosta. In alcuni casinò questo movimento viene fatto prima di ogni lancio di pallina per far vedere che non si ha nulla in mano.