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La capitalizzazione del pezzo

di J.T.K

La gestione del capitale è uno dei requisiti base per vincere alla roulette. Cercare di massimizzare le vincite minimizzando il numero di pezzi può essere la chiave.

La capitalizzazione del pezzo

La gestione del capitale, e soprattutto la capitalizzazione del pezzo, è una materia secondo me ingiustamente trascurata nella community dei giocatori e\o teorici della roulette.

Tutti si affannano alla ricerca del sistema o metodo “perfetto” che faccia loro vincere un monte di pezzi al giorno, tralasciando il fatto che per vivere di rendita con questo gioco occorrerebbe in realtà solo un discreto metodo ed una pazienza certosina.

Di norma chi si mette alla ricerca del “Graal”, e cioè della vincita costante, vuole vincere molto e subito, magari un centinaio di pezzi al giorno, per accumulare il capitale necessario a rimanere in vincita qualora l’infallibile metodo….fallisse.

Adesso la domanda che io faccio è la seguente:

“E’ più facile in un giorno vincere 100 pezzi o uno?”

Adesso che avete smesso di sghignazzare ed avete risposto “uno”, fate per un secondo mente locale:

Sembrerà strano ma, da quello che vedo in giro, c’è un mucchio di gente convinta che sia più facile vincerne 100.
Se non fosse così non mi spiego come mai ci sia tutta questa ricerca di sistemi che garantiscano, come dicevo, una vincita spropositata in termini di pezzi al giorno, magari a massa pari, magari in pochi colpi.

L’errore fondamentale che in questi casi si fa, è quello di volere in partenza un mucchio di pezzi di piccolo valore, che ci fanno sentire più sicuri al tappeto in caso di fase negativa, piuttosto che pochi pezzi di valore che, se vinti, ci fanno chiudere la giornata con un grande vantaggio in termini di capitale, e non di pezzi posseduti.

Per la serie: Ce l’ho davvero GROSSO (il mucchio di pezzi davanti) e quindi mi sento fortissimo.

Questo fattore “di sicurezza” però ci costringe a stare a lungo al tavolo. 
E più si sta al tavolo, lo sappiamo tutti, più ci si espone alla tassa di gioco, e più si rischia di perdere.

Se si vogliono vincere 100 euro lo si può fare in molti modi, ad esempio se si gioca una chance semplice, si può vincere così:

  1. 20 partite da 5 euro
  2. 10 partite da 10 euro
  3. 5 partite da 20 euro
  4. 4 partite da 25 euro
  5. 2 partite da 50 euro
  6. 1 partita da 100 euro.

Adesso fatemi capire quale giocatore ha più possibilità di portare a casa i 100 euro prima di incappare in una sconfitta.

Vediamo come si sviluppano le varie vicissitudini dei giocatori utilizzando la formula per il calcolo del rischio di rovina:

Il giocatore da 5 euro deve avere una fortuna straordinaria: deve infatti vincere tutte le 20 partite per avere i suoi 100 euro. Siccome ne perderà mediamente la metà, la sua impresa a massa pari è praticamente impossibile. Tant’è che ha il 74.67% di probabilità di rovinarsi.

Anche il giocatore da 10 euro deve avere moltissima fortuna e vincere 10 partite di seguito, la sua probabilità di rovinarsi è del 63.19%

Il giocatore da 20 euro ha più possibilità di farcela, la sua probabilità di rovina è del 56.71%

Il giocatore da 25 deve vincere 4 colpi: 55.38%

Il giocatore da 50 deve vincere due partite: 52.7%

Il giocatore da 100 deve azzeccare un solo colpo: Lo perderà nel 51.35% dei casi.

Mi pare evidente che meno si punta (in termini di numero dei colpi giocati) e più si ha la possibilità di centrare l’obiettivo.

La cultura del “colpo grosso” quindi, quella del “faccio saltare il banco e divento ricco in una serata” può andare bene per un film, ma se uno vuole accostarsi a questo gioco in maniera professionale non può sperare in una botta di….”lato B” per sopravvivere all’iniquità del pagamento.

Deve avere un piano d’azione che sia chiaro, e soprattutto, deve attenercisi strettamente. 
Ancora adesso sento giocatori che si reputano esperti e che fanno decine e decine di ingressi all’anno, che mi confessano di avere “perso la  testa” e di aver perso troppo perché si sono ostinati a giocare “contro” la ruota perché “tanto adesso esce sicuramente la mia combinazione, non è possibile che duri così tanto senza farsi vedere”. 
Se non avete mai giocato non capite queste frasi, ma il giocatore vero sa perfettamente quanto il raptus di volere che la ruota faccia quello che vogliamo noi sia sempre dietro l’angolo. 
In realtà la ruota se ne frega e fa esattamente come vuole LEI. E questo causa la rovina di un mucchio di gente.

Detto questo, può un pezzo al giorno mantenerci con il gioco? 
Beh, se il pezzo ha valore di 10 euro non credo proprio, ma se ha valore di 400 euro, direi di sì. Chiariamo: qui non parliamo di panfili ed auto sportive, ma di una rendita più che decente per vivere senza problemi e senza rinunciare a nulla.

Quindi dobbiamo “semplicemente” far crescere piano piano di valore il nostro pezzo base portandolo da 10 a 400 euro.

Chiaro che non sarà una passeggiata e che ci vorrà tanto, tantissimo tempo e capitale.  Ma è fuori discussione secondo me che sia la cosa più intelligente da fare.

Il vantaggio principale che possiamo ottenere è quello di non rischiare soldi nostri, giocheremo con i soldi dei casinò. Detto in altre parole, faremo una lenta, lentissima montante in vincita.

Adesso, ispirandomi ad un post inviato anni fa dallo scomparso Jumpis, uno degli utenti più garbati e disponibili che potessimo incontrare sui forum, facciamo un piccolo esempio di quello che intendo dire con “Capitalizzazione del pezzo.”

Giochiamo un metodino qualsiasi, che movimenti un capitale massimo di 500 pezzi. Il nostro capitale di base sarà di 1000 pezzi per affrontare un salto (che capiterà DI SICURO) senza dover smettere il gioco.

Il nostro obiettivo sarà di vincere DUE pezzi al giorno.

Sembra facile ma non lo è, attenti: però, è un obiettivo più che realistico.  
Molto più realistico, in ogni caso, di voler vincere 100 euro giocando pezzi da 5…

Qui non si tratta di fortuna: se ad esempio gioco un pieno a massa pari, con 1000 pezzi di capitale e l’obiettivo di guadagnarne 1, ho il 99.81% di possibilità di successo. E questo senza considerare tutte le amenità cabalistiche o statistiche o matematiche che ognuno si porta dietro quando varca la porta del casinò.

Quindi diciamo per comodità che tutti i giorni vinciamo i nostri pezzi. (non sarà così, ci saranno giorni che perderemo e altri in cui recupereremo. Da qui la necessità del capitale iniziale). Magari per molte settimane perderemo ma poi diciamo che otterremo la nostra plusvalenza.

A questo punto dobbiamo semplicemente metterci comodi ed aspettare. 
Partiamo per comodità di calcolo con pezzi da 10 euro, quindi il nostro investimento iniziale sarà di 10.000 euro. 
Sono troppi? 
Davvero?
Allora dobbiamo spiegare un altro concetto di base:

Qualsiasi attività imprenditoriale che si intraprenda, e che per definizione è una "attività di rischio", ha bisogno di un "business plan" adeguato e di un capitale di base che deve necessariamente tenere conto delle INEVITABILI difficoltà che -soprattutto all'esordio- si avranno. 
Ricordate che, quando iniziate, i vostri guadagni sono per forza di cose pari a ZERO. 
Se non avete un capitale da investire per l'acquisto di materiali di consumo, macchine, affittare gli uffici o i locali, fare pubblicità, insomma, per “iniziare l’attività”, come pensate di non fallire dopo pochi giorni?

Perché per la roulette dovrebbe essere differente? Se avete intenzione di giocare seriamente, non potete cercare il colpo grosso, l’ho scritto sopra. Dovete andare a lavorare con una consapevolezza adeguata. E dovete andarci tutti i giorni. Magari il vostro “lavoro” finirà in 5 minuti, o magari durerà ore ed ore, ma lo dovete fare tutti i giorni…

Mia nonna Silva, tra le tante cose che mi ha insegnato, soleva dire “non ci si improvvisa commercianti”, e lei suo il negozio lo ha portato avanti con successo per più di 50 anni, fino a quando non è diventata troppo vecchia per tenere aperto. Altri commercianti sono nati, hanno anche avuto successo, più di mia nonna, ma alla fine sono tutti falliti, chi prima chi dopo.

Non ci si improvvisa imprenditori, bisogna sapere molte, molte cose, avere fiuto, fortuna, essere attenti al mercato ed alle esigenze che sono in continua evoluzione. Non ci si può fossilizzare, bisogna essere dinamici.

Non ci si improvvisa nemmeno giocatori, mi pare evidente. 
Se non l’avete bene in mente, lasciate perdere. 
Dovete essere preparati, fare un progetto di lavoro, applicarlo ed attenervici strettamente. 
Se pretendete di vincere un capitale con 3 pezzi in tasca, ribadisco, vuol dire che vi state affidando ad una gigantesca botta di culo, mettetevelo in testa.

Torniamo al piano d’attacco. Con i nostri due pezzi al giorno, in poco meno di un anno e mezzo,  abbiamo guadagnato 1000 pezzi che possiamo unirle ai nostri, e passare a giocare pezzi da 20 euro.

Se per caso scendessimo sotto la soglia dei 1000 pezzi, allora passeremo immediatamente a giocare pezzi da 10 euro fino a quando non torneremo sopra i 1000, per poi ricominciare a giocare da 20.

Questo modo di vedere le cose ci permette di salvaguardare il nostro capitale di base, in modo che la tempesta che prima o poi arriva non ci colga impreparati. 
Se siamo bombardati da un nemico più forte, ci conviene difenderci o contrattaccare? 
Io aspetto che la piantino di sparare e poi vengo fuori dal mio bunker quando sono a corto di munizioni, è lì che attacco, non prima quando sono forti. Sarebbe un suicidio.

Allo stesso intelligente modo, se per caso il mio capitale viene eroso da una serie di sfortunati eventi, lo salvaguardo giocando il minimo possibile. In questo modo la roulette dovrà davvero fare un grosso sforzo per farmi perdere. Come saprete, e come ho già detto, molti giocatori fanno esattamente il contrario, si accaniscono a sparare i loro petardi quando la roulette ha le bombe atomiche e le sta usando…

Detto questo, dopo un altro anno e mezzo abbiamo vinto altri 1000 pezzi (da 20).
A questo punto giocheremo con pezzi da 40. Anche qui la regola è sempre quella. Se per caso capitasse di scendere sotto la soglia dei 500 pezzi da 40, torneremo a giocare da 20 fino ad arrivare a 1000 per poi ripassare a giocare da 40.

Oramai è evidente che dopo un altro anno e mezzo avrò vinto altri 1000 pezzi da 40 e passerò a giocare pezzi da 80.

In sei anni quindi comincerò a giocare pezzi da 160 euro. In sette e mezzo 320. In nove anni pezzi da 640 euro. In 10 anni e mezzo, starò giocando pezzi da 1280 euro, con una rendita di 614400 euro.

Tutto questo con 10.000 euro di base e tanta, tanta pazienza.

max :
08/12/2012 18:54
chi mi garantisce che la pallina cada su un numero casualmente o che sia manovrata dal croupier (calamita ecc. )
SPINWIN :
08/07/2013 19:19
SE BEN HO CAPITO SI PARLA DI MASSA PARI....... IN QUESTO CASO SI ERODE IL CAPITALE MOLTO LENTAMENTE FINO A TROVARSI LE TASCHE VUOTE, L'AUTORE LE SFUGGE UNA COSA IL 2.7% QUESTO VALORE AZZERA LA MASSA PARI E NON SOLO QUINDI VIVERE DI ROULETTE E/O COME INVESTIMENTO E SOLO UTOPIA FOBICA
ridemarti :
11/08/2013 17:54
caro spinwin nn c'e solo quel 2.7% da tenere ben presente! ma come ha spiagato bene il mio amico Antonio i calcoli fanno fatti alla fine...quindi nn va contato solo il positivo finale ma anche il movimentato complessivo di seguito un passaggio del discorso...... Il primo concetto da apprendere è che il gioco della roulette è un gioco di economia in cui il giocatore decide di investire del denaro per dare origine ad una attività economica che presenta un costo fisso, ossia un tasso di inflazione pari alla speranza matematica offerta dal gioco (che nella roulette con singolo zero senza regola La Partage o En Prison è del -2,7%). Il tasso di inflazione non va applicato al capitale in quanto tale ma alla quantità di denaro movimentata attraverso tutte le scommesse: se un giocatore si siede al tavolo con 100€ e gioca per alcune ore maturando un volume di scommesse di 1000€, il vantaggio del banco tendenzialmente corroderà il capitale nella misura del 2,7% non del capitale ma della somma di tutte le scommesse generate dal giocatore. Pertanto, sapendo quale sarà il volume di scommesse generato, si può calcolare l’aspettativa matematica che in questo caso è di chiudere con una perdita del 2,7% su 1000€, ossia di chiudere con 27€ in meno rispetto al capitale di partenza. In pratica la previsione media è quella di entrare con 100€ e di uscire con 73€. Per conoscere il rendimento ottenuto al termine di una sessione di gioco, il giocatore deve innanzitutto calcolare la variazione del proprio capitale, sottraendo il capitale iniziale (quello con cui si era seduto al tavolo all’inizio della sessione di gioco) al capitale ottenuto a fine periodo (ossia la quantità di denaro posseduta dal giocatore alla fine della sessione di gioco). Questa differenza (che assume valore positivo se il giocatore è in vincita e valore negativo se il giocatore è in perdita) va poi divisa per il capitale iniziale e – se si vuole trasformare in valore percentuale – moltiplicato per 100. Facciamo due esempi per chiarire il concetto. ESEMPIO 1 Se un giocatore si siede al tavolo con 250€ e conclude la propria sessione di gioco con 275€, è palese che ha vinto 25€, ossia ha incrementato del 10% il suo capitale. Questa percentuale si può calcolare con la seguente operazione: [(275-250)/250]*100 = [25/250]*100 = 0,1*100 = 10 Ecco dimostrato che il capitale è aumentato del 10%. ESEMPIO 2 Un giocatore si siede al tavolo con 335€ e conclude la sessione di gioco con 279€. Calcoliamo qual è stato il rendimento (palesemente negativo): [279-335/335]*100 = [-56/335]*100 = -0,1671*100 = -16,71 Il giocatore ha dunque perso il -16,71% del capitale. Tuttavia, per conoscere l’effettiva efficacia di una manovra economica è indispensabile per il giocatore rapportare il proprio rendimento finale al rendimento teorico. Per farlo, bisogna calcolare qual è il volume di scommesse che si è generato nel corso della sessione di gioco. In quest’ottica, tornando all’Esempio 1, supponiamo che il giocatore abbia concluso la propria sessione di gioco maturando un volume di scommesse di 2000€, utilizzando un capitale iniziale di 250€ e chiudendo con 275€. Abbiamo calcolato che il rendimento della sessione di gioco è stato del 10%, ma paragonandolo al rendimento atteso, ossia all’aspettativa matematica, avremo una grossa sorpresa. Vediamo perché. Innanzitutto calcoliamo quanto il giocatore avrebbe dovuto perdere a causa del vantaggio del banco, e poi facciamo una comparazione con quanto realmente il giocatore ha in cassa al termine della seduta di gioco. Il 2,7% di 2000€ è 54, il che significa che - generando 2000€ di scommesse - l’aspettativa matematica era di chiudere con una perdita di 54€, ossia iniziare con un capitale di 250€ e finire con 196€. Al contrario, il giocatore ha concluso con 275€. Questo significa che ha incrementato del 10% il capitale iniziale, ma significa soprattutto che le sue manovre economiche gli hanno fatto vincere 275-196=79€ in più rispetto a quanto il gioco mediamente prevedeva: 79€ rappresenta il 40,3% di 196€, il che significa che il sistema di gioco utilizzato ha fatto chiudere la sessione con il 40,3% in più di quanto il giocatore si dovesse aspettare. Ecco che, vista sotto questa prospettiva, la rendita cambia totalmente di significato. Tuttavia, il modo corretto di analizzare la rendita di una sessione di gioco o di una manovra economica è quella di rapportare la quantità di pezzi vinti o persi al volume di giocate. Pertanto se il giocatore ha chiuso con un positivo di +25€, dovrà dividere 25 per 2000, e poi moltiplicare il risultato per 100 per ottenere un valore percentuale. Il risultato in questo caso è +1,25%, ed è il rendimento reale rispetto alla quantità di denaro che il giocatore ha esposto al rischio attraverso tutte le sue puntate. Ricordate che il rendimento medio di qualsiasi strategia di gioco è sempre del -2,7%. Pertanto, se il giocatore ha ottenuto un rendimento di +1,25%, significa che in realtà la sua strategia gli ha fatto maturare un vantaggio sul banco pari al 3,95% (calcolato sommando il rendimento effettivo, ossia +1,25%, al vantaggio del banco, ossia 2,7%). Questo è il modo corretto di calcolare l’efficacia e il beneficio generato da un sistema di gioco. Poi aggiungo io.. e ovvio che con una capitale iniziale di soli 10 euro nn si portano a casa grosse vincite anzi quasi sicuramente li regaliamo al casino' ma nn e detto assolutamente che con una cassa di 200 euro noi andiamo in positivo in particolar modo giocando a massa pari...e magari su uno o due numeri..perche vorrebbbe dire prendere tutte le sortite..e questo chi gioca lo sa benissimo che e molto difficile che questo accada... quindi come dice spinwin ce il rischi di erodere la cassa senza portare un positivo a casa...
JTK :
23/08/2013 10:57
Gentile Spinwin: No, se permette non ha "ben" capito. Non ha proprio capito. Non si parla di massa pari. Dov'è scritto??? Si parla di gestione del pezzo in capitalizzazione, considerate le -inevitabili- perdite derivanti dal metodo utilizzato che tra l'altro NON ho descritto poichè si faceva un discorso in generale, e quindi ho volutamente utilizzato le parole "Un metodino qualsiasi". Come dicevo, non ho MAI parlato di "massa pari" Ho parlato di capitale di base (di 1000 pezzi) e probabilità di non saltare. Sarebbe bastato leggere l'articolo, cosa che lei -evidentemente- non ha fatto, bollando una semplice teoria su come far crescere il valore del singolo pezzo giocato come "utopia fobica". Mah. Saluti, JTK
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