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... numeri ?

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di J.T.K

Ho deciso di condividere il mio punto di vista a proposito di cosa andare a cercare quando si prepara la selezione del colpo.

... numeri ?

 

Partiamo dalla premessa:
Come si progetta e costruisce un sistema per la roulette?
Secondo me, servono solo due fondamentali elementi, e se analizzate TUTTI i sistemi che conoscete di certo li troverete:

  1. La selezione del colpo
  2. La manovra finanziaria.

Qualsiasi metodo che esaminate, ripeto, è composto da questi due elementi.

Pensiamo al famosissimo Garcia ad esempio: Seleziona il colpo giocando una chance semplice in controsortante, (tutti i colpi) e applica una manovra finanziaria con regole precise e fisse nel tempo a seconda della situazione che affronta. Non c’è altro, a ben guardare.

Il primo elemento fondamentale per un sistema è quindi la selezione del colpo da giocare. Questa “selezione” può essere intesa sia come quale colpo giocare che quando giocarlo.

In altri articoli ho trattato la ragione per la quale a mio avviso convenga selezionare il colpo e non giocare tutta la permanenza.

Come selezionare il colpo da giocare, quindi?

Qui ci sono almeno duemila scuole di pensiero, alcune con delle idee logiche, alcune con delle idee temerarie, altre con delle idee deliranti: ma tutte cercano di capire quale numero o combinazione sfornerà la ruota al prossimo colpo con una buona approssimazione.

Per come la vedo io, una cosa mi sento di dirvela.

Lasciate perdere tutte le selezioni numerologiche, astrali, ciclometriche o affini.

Secondo me non servono assolutamente a nulla. Cercano di stabilire una correlazione che se si esaminano le cose con un criterio logico, non ha ragion d’essere.

Non si può stabilire un algoritmo… per una macchina perfetta, che produce numeri perfettamente casuali!

Una cosa a mio modo di vedere esclude l’altra.
E’ una grossa topica, guardare i numeri, anche se molti ci hanno perso il sonno a lungo.

Secondo me, non è la strada giusta, e ve lo dimostro. O almeno, ci provo, considerando che ognuno è libero di sostenere le proprie teorie, e soprattutto che non devo per forza convincere nessuno.
Io dico la mia, poi sta a voi rifletterci o bollarla come in vaneggiamento o un errore madornale.

Per cominciare, vi chiedo innanzitutto una cosa, ma fateVI un favore: rispondete onestamente.

Se avessimo degli animali o dei frutti al posto di numeri, nella roulette, come ci sentiremmo, a pensare che dopo il Leone arriva spesso Rinoceronte e che sei Serpenti di seguito non escono mai?

Ci sentiamo intelligenti a dire che se due Albicocche le dividiamo per un’Arancia, otteniamo una Mela dopo sette boules?

Pensateci per un secondo, e ditemi: vi sentireste un po’ ridicoli a pensare queste cose?

Fate mente locale, adesso, e pensate a voi stessi al tappeto mentre –seriamente e magari con un computer- fate conti del genere per poter puntare un pezzo su “Tonno” piuttosto che su “Banana”.

Cambierebbe forse qualcosa nella produzione della permanenza?
Nella spettanza di sortita di una CASELLA piuttosto che un'altra?

Ma allora, alla luce di questi FATTI, chiedetevi perché se esce il 13 e non il 18 ce la meniamo facendo calcoli…

Signori miei, rendiamoci una volta per tutte conto che non esce un numero, la boule si ferma in una CASELLA.

E cioè un uno spazio fisico di tot centimetri di larghezza, chiuso (quando lo chiudono…) da due pezzi di metallo laterali. Null’altro.

E credo capirete che è una cosa abissalmente diversa che guardare un numero.

La casella, per quanto ce ne importa o dobbiamo preoccuparcene, potrebbe contenere anche il colore blu elettrico o una disequazione a sette incognite, la pietra filosofale o un uovo peloso, per noi non cambia assolutamente NULLA!

Rifletteteci un secondo, anzi, un oretta: credete che a livello di gioco cambi qualcosa giocare “Nero” o “Agrumi”? “Dispari” o “Felini”? Il “3” o “Tartaruga”? “Seconda dozzina” o “Frutti esotici”?

Sono solo nomi che sono stati dati a delle caselle.

La boule, lo ripeto, si ferma in uno SPAZIO delimitato, che è misurabile e fisso. Spazio al cui interno è stato messo un NOME.

Chi divide la ruota in quadrati del sole e della luna o chissachè, chi cerca di carpirne l’ordine “segreto” dei numeri, chi fa somme, sottrazioni, divide i settori in determinati valori numerici, non ha capito che se non si trova nessuna correlazione, è per il semplice fatto che…non c’è nessuna correlazione!!!

E c’è però chi poi pensa che “matematicamente” si può vincere facendo conti sui numeri che sono usciti e prevedendo quelli che usciranno.

Torno a chiedere: di che parliamo qui, signori? Di numeri?
NO!
Qui parliamo di posti.
Luoghi fisici.

Quindi tanto vale chiamare il 5 Padova e il 2 Milano, il 23 Palermo e il 14 Canicattì, tanto alla fine la permanenza sarà la stessa.

Tutti i risultati che si possono ottenere partendo da un analisi numerica non sono altro che pura e semplice coincidenza, o se preferite spettanza statistica.

C’è chi davvero ha scritto libri interi sul fatto che i numeri sono disposti in una maniera piuttosto che in un'altra: queste persone hanno il mio massimo rispetto per le loro idee, ma in realtà la disposizione dei numeri, cercate di capirlo, è una pura e semplice operazione di ergonomia, tra l’altro parecchio difficile e difatti con delle pecche.

Cerchiamo di metterci nei panni di Blaise Pascal o di chi per lui ha inventato questo gioco.
Siamo davanti a un dilemma: come facciamo, noi che siamo il banco, a distribuire i numeri in modo da garantirci un buon margine di vantaggio sul giocatore?
Anche perché non siamo dame di carità e vogliamo fare soldi, quindi cerchiamo di mettere i numeri in modo che non sia per nulla facile giocarli a gruppi contigui.

Vediamo un po’:
Metto “1 rosso dispari” qui, a fianco posso mai avere “3 rosso dispari” e “5 rosso dispari”?

No, certo che no, mica sono scemo, devo mettere in difficoltà il giocatore, dopotutto io che tengo il banco devo guadagnare.

Quindi devo fare in modo che i numeri siano il più sparpagliati possibile sulla ruota, mentre sul tappeto sono vicini, ecco perché non si trovano numeri consecutivi vicini al cilindro, tanto per cominciare.

Non posso certo permettere che uno giochi una terzina rossa dispari che comprenda tre numeri vicini anche sul cilindro, il rischio non vale la posta.

Dato che in 36 spazi bisogna equanimemente dividere i pari, i dispari, i manque e passe, i numeri appartenenti alle dozzine, alle terzine e così via, qui iniziano i problemi, mica è facile sparpagliare tutti ‘sti numeri così.
Cominciamo con l’1 e il 2 che sono quasi uno di fronte all’altro. Il 3 e il 4 invece no.
Questo perché siccome non puoi giocarli con un cavallo, allora possiamo permetterci che siano relativamente vicini, tanto se li vuoi giocare tutti assieme devi giocare per forza una sestina.

Adesso piazziamo tutti gli altri numeri seguendo sempre l’idea di sparpagliarli il più possibile, tenendo conto di non avere numeri vicini sul cilindro appartenenti allo stesso cavallo oppure carrè oppure terzina o sestina o dozzina e così via.

Non è per nulla facile, vero? Anzi, è un vero casino!
Quindi, prima o poi, si arriva a dover fare delle scelte, e alla fine ad esempio bisogna mettere per forza numeri pari e numeri dispari adiacenti, sulla ruota. Così come i Manque.

Lo zero, infatti, si trova tra due numeri Passe e Pari, altrimenti avremmo avuto delle adiacenze anche tra i Passe, oltre che tra i Pari e Dispari e i Manque.

I Rossi e i neri invece sono equamente distribuiti….sul cilindro. Ma sul tappeto, non lo sono per nulla. Questo deriva dal fatto che la chance rosso-nero, essendo “fittizia” (e se non mi sbaglio è stata aggiunta in seguito) è stata semplicemente messa lì un numero dietro l’altro a partire dall’1 (Rosso), il 20 che è a fianco quindi è per forza nero, il 14 rosso e così via..

Se guardate la ruota e la dividete in orizzontale dallo zero al 10 vedete che i numeri rosso-passe e nero-manque sono speculari ai loro opposti dall’altra parte: anche qui c’è la distribuzione più sfavorevole possibile per il giocatore: se si vuole giocare una metà della ruota con numeri adiacenti non si può giocare una chance.

Guardate adesso il tappeto:
La prima colonna è l’unica dove i rossi e i neri sono 6 e 6, le altre due hanno una distribuzione 8\4.

Voi potete spiegarmi perché al tappeto ci sono quattro carrè con TRE numeri Neri e NESSUN carrè con tre numeri Rossi? Che senso ha?
Io dico: nessuno. È solo una questione di ergonomia. Rosso e nero sono equamente divisi sul cilindro, di conseguenza sul tappeto NON lo sono.

Vediamo le dozzine:
La seconda dozzina è incredibilmente poco sparpagliata.
Ci sono ben 4 coppie di numeri vicini appartenenti a questa dozzina sulla ruota, che sono 16-24, 14-20, 22-18, 15-19.

Tre di queste coppie sono sul lato “sinistro”, cioè quello che va dal 10 allo zero, una è vicina ma sull’altro lato. La prima dozzina ha un adiacenza sola, 5-10, la terza non ne ha nessuna perché lo zero divide il 26 e il 32.

Di queste adiacenze, tre sono composte da numeri pari e sono nella stessa metà della ruota.
E sono –tutte- composte da manque e passe insieme oltre che ovviamente da Rosso e Nero insieme.

Come vedete la distribuzione non ha nulla di misterioso o di esoterico, ma semplicemente è una disposizione delle caselle che all’epoca è stata ritenuta la migliore possibile.

Personalmente non so se sia oggettivamente la migliore, magari un computer oggi può fare di meglio, anzi, se tra voi che avete la bontà di leggermi ci sono degli esperti di computer, possono
cimentarsi nel trovare una distribuzione più omogenea dei numeri sul cilindro.

A questo punto dovreste essere arrivati alla conclusione oggettiva che qualsiasi metodo di selezione del colpo basato su certe amenità esoteriche o peggio “furbe”, va quindi bocciato senza esitazione, non porta da nessuna parte.

Tolta di mezzo la cabala e le varie stupidaggini correlate, non resta che esaminare a livello oggettivo come trovare uno scarto controllato nella produzione della permanenza al fine di selezionare il colpo da giocare. E non è per nulla un lavoro da poco.

Gli “eventi” che esaminiamo, lo ribadisco, sono puramente fisici, e cioè trattano di una pallina che, attratta dalla forza di gravità, finirà per fermarsi in uno spazio oggettivo e misurabile che va a seconda della ruota, dai 2.7 ai 3.5 centimetri.

Stabilito questo, potremmo quindi rivolgerci alla roulette “fisica” per vincere, e recentemente si è avuta notizia di persone che tramite computer abilmente celati, sono riusciti ad effettuare grosse vincite.

Nulla da dire, su questo, è certamente meglio che moltiplicare i sette arcani per le lune di Giove, anche se ci sono dei distinguo da fare.

Chi favoleggia di raggi laser per misurare la velocità della pallina secondo me sta prendendo un granchio.
Noi sappiamo perfettamente che velocità ha la boule quando comincia a cadere dal binario, quella è misurabile e fissa. Non c’è bisogno di nessun apparecchio.
Una volta che la forza centrifuga perde la capacità di tenere la boule nel binario, la gravità ha la meglio, e la boule…cade.
In quel momento la velocità della pallina e sempre la stessa.
A questo punto basta guardare il settore che transita sotto la boule appena inizia a cadere, e puntare di conseguenza, sapendo che la pallina cadrà in una certa zona.

Come faceva Darnborough che puntava all’ultimo istante.
Sembra facile, ma i problemi sono moltissimi:

1- Riuscire a piazzare la puntata quando il croupier ha già detto “rien ne va plus”.
2- Le losanghe. Basta un piccolissimo rimbalzo e ti saluto il settore. Alla lunga quindi le sortite si riveleranno imprevedibili in ogni caso. So che qui ci sono differenti scuole di pensiero, sul fatto che il numero di losanghe non sia affettivo della permanenza, ma secondo me questo vale alla lunga. Nel colpo puntato, è può fare una differenza sostanziale.
3- Le caselle, che oramai sono praticamente piatte. La pallina rimbalza come se fosse di gomma prima di fermarsi.
4- La pallina stessa, anche perché non è sempre di avorio come ai bei tempi, ma in plastica, bachelite, teflon, chissachè. Chi l’ha presa in mano si è stupito della sua leggerezza.

Quindi anche questa strada non è certo facilmente praticabile. Però se al posto di vedere i numeri come “numeri” appunto li comincerete a vedere come settori in cui cade la boule, allora potrete cominciare a guardare la roulette come se la vedeste per la prima volta.
Attenti: ho detto “la roulette”, non il tappeto…

Questo è quanto. Spero di avervi fatto un pochino riflettere su determinate linee di pensiero a proposito della roulette.

Per lo meno l’obiettivo, disperso dalle nebbie della cabala, adesso ce lo avete bene in vista. Sempre che abbiate voglia di guardare dalla parte giusta…

Seguite le regole, siate realisti.
Saluti,
JTK
James-t-kirk@hotmail.it

piero :
20/01/2012 18:58
osservazioni molto argute sulla disposizione dei numeri ma secondo me chi gioca sui settori e' in balia dell'abilita' del lanciatore.
J. :
14/03/2012 04:33
concordo con Piero, però ci sono alcune cose che secondo il mio parere hai trascurato JTK. sulla questione dei rossi/neri passe/manque e su come sono disposti sulla ruota mi trovi assolutamente d'accordo, è una questione di ergonomia e non ci sono correlazioni di alcun tipo salvo quelle da te citate, però non puoi non convenire con me che è quantomeno curioso che la somma di tutti i numeri del piatto dia proprio 666 e che se viene divisa per metà la somma dei numeri di qualsiasi delle due metà in qualsiasi modo venga divisa dà come risultato 333... è difficile che Pascal nel suo tentativo di mettere in difficoltà il giocatore (cosa che ovviamente mi trova d'accordo) abbia disposto i numeri sul piatto ottenendo casualmente questa peculiarità, non trovi? a presto e grazie, spero mi risponderai :)
mauro :
01/05/2012 10:24
La cosa fondamentale nella roulette non sono i numeri in essa contenuti, ma le distanze tra un numero e l'altro, quindi le tecniche di balistica visiva applicate correttamente, tramite l'ausilio di un grafico, si può vedere molto bene la tendenza dei valori del salto, e quindi a quel punto mettere in gioco i numeri che corrispondono a quelle distanze. Questo significa che se al posto dei numeri ci fossero state banane cocomeri era la stessa cosa, si mettevano in gioco i frutti che corrispondevano a quelle distanze di salto. Tutte le tecniche di balistica visiva si basano su questo, cambiano i punti di riferimento per il calcolo, ma tutte si basano sulla distanza del salto tra un numero ed un'altro.
JTK :
18/09/2012 23:58
Mi dispiace deluderti J, ma i numeri non sono affatto perfettamente divisi come dici tu. Chi te lo ha detto? Se avessi provato a fare la semplice somma di una metà della ruota avresti visto che la somma NON da per nulla sempre 333.... Pertanto, scusami, posso non convenire, e infatti, non convengo... Come ho scritto la distribuzione ha delle pecche, eccome. Saluti, JTK
RED&BLACK :
18/10/2014 22:03

Caro JTK, condivido appieno il tuo modo di interpretare la ruota (non il tappeto e mi riferisco ai tonni, banane etc..
Leggo tra le riga una tua rabbia interna giustificata e da me capita.
Sono solo posizioni e null'altro.
Io ho la fortuna GRANDE di abitare nel sud Italia e quindi vado di rado al casino ma ci vado da oltre 15 anni ( 5...6 volte l'anno).
Ho letto, riletto, studiato sistemi e metodi vari che ti fanno ( a loro dire ) vincere 4 pezzi dopo 60 boule ! Non me ne frega niente di ste robe!
Quindi mi trovi d'accordo sulla tua prima parte del discorso.
Sulla distribuzione dei numeri sulla ruota, ovviamente è stata studiata per far puntare il maggior numero di pezzi per coprire certe zone di tonni e banana; ma manco questo centra molto a mio pensare.
Su di una cosa però non mi trovi d'accordo al 100%..
e mi riferisco alla applicazione dell'abilità visiva che, fatta bene, no fa altro che decifrare in pochi secondi leggi della fisica e manda a quel paese gli scarti, i recuperi, i vicini, gli orfani etc...
Identifica solo la zona in cui andare a pescare tonni e banane.
Forse il mio è un dono di natura, ma mi sono accorto che ne centro 8 su 10, giocando il numero con i due laterali (5 numeri in totale a volte 10 quando non sono sicuro).
Le losanghe sono già comprese nel ragionamento solo 2 volte su 10 disturbano ( forse per questo sbaglio quelle 2 volte :))
Quando ti riferisci al fatto del rien ne va plus, solitamente ti fanno giocare se sei veloce e dai le fisches al croupier.
Per quanto concerne il discorso che alla lunga le previsioni si fanni "imprevedibili" solo perché abilmente i croupier ( visto che ti hanno adocchiato) cambiano boule 18,5 mm con una da 21 mm o viceversa, basta resettare il tuo cervello e con esperienza trovare ( cosa che io faccio dopo almeno 3 colpi ) le nuove distanze.
La roulette è fisica pura applicata . nient'altro.
e come disse il grande A. Einstein, l'unico modo di vincere alla roulette è quello di rubare le fishes al tavolo.
Sto comprando una roulette professionale da 81 cm di diametro interno con boule professionali per perfezionare l'abilità visiva e prendere quanti più tonni è possibile.
Il miglior sistema alla roulette è risaputo: è quello di non giocare.
Saluti amici.

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