La legge del terzo
Possiamo ritenere la legge del terzo come una tendenza fondamentale e sempre presente in qualsiasi insieme delimitato di fenomeni casuali.
Per quanto riguarda la roulette, solo eccezionalmente essa può variare dai suoi limiti più di due o tre punti.
Tale legge può essere così enunciata:
“In una permanenza di tanti termini quanti sono i numeri disponibili, risultano presenti (o sortiti) mediamente i due terzi dei numeri disponibili.”
In conformità a questa regola, se sono tirati 37 colpi di roulette risulterà, mediamente, una permanenza con 24 numeri presenti e 13 mancanti. Ciò significa che ci saranno state 13 ripetizioni fra i numeri risultati presenti.
Ecco l’esempio di una permanenza di 37 colpi tratta da “Casinò Cronache” anno 3° - 1981 n° 10 pag. 3 rilevata al casinò di Campione.
14 17 3 32 16 24 29 23 27 32 20 10 17 30 28 13 23 6 3 28 9 8 27 9 21 0 25 30 10 30 31 21 34 16 13 7 24.
I numeri presenti in questa permanenza sono 23 (due terzi meno uno) e cioè: 14 17 3 32 16 24 29 23 27 20 10 30 28 13 6 9 8 21 0 25 31 34 7.
I numeri mancanti sono 14 (un terzo più uno) e cioè: 1 2 4 5 11 12 15 18 19 22 26 33 35 36.
Ciò significa che nei numeri sortiti, vi sono state delle ripetizioni e che, nella fattispecie, i numeri 32 17 23 28 27 9 10 21 16 13 24 sono usciti due volte, mentre il 30 è uscito tre volte. Il fenomeno mediante il quale questa legge ha l’occasione di verificarsi è facilmente comprensibile. Al di la di stucchevoli (seppur giuste) formule matematiche, cerchiamo di comprenderla in modo intuitivo. Prendiamo in considerazione uno spazio di 37 posizioni disponibili, inizialmente completamente vuoto: all’uscita del primo numero della permanenza occupiamo una casellina, o posizione. A questo punto, per determinare il numero uscente alla seconda boule, la pallina avrà a disposizione una casellina già visitata contro 36 ancora vergini.
E’ logico che le probabilità siano a favore di una casellina non visitata e quindi, con ogni probabilità, al successivo assalto la pallina occuperà una seconda posizione. A questo punto il rapporto diventa di due a 35, e aumenterà a favore del primo termine a mano a mano che gli assalti (colpi) si susseguiranno fino a raggiungere la parità alla 18^ posizione occupata, e a raggiungere i due terzi dopo 37 colpi.
E’ vero quindi che alla roulette ogni colpo è nuovo, ma è altrettanto vero che vi sono delle probabilità cronologiche e statistiche ben definite per cui, durante lo svolgersi dei 37 assalti, il primo termine del rapporto “caselle occupate-caselle vuote”, per effetto del suo continuo aumentare, viene a defraudare il secondo termine di un numero di caselle occupate pari a un terzo dei termini disponibili. Ciò vuol dire che la pallina, pur non ricordando ciò che ha fatto prima,è costretta dalle probabilità contingenti a produrre le stesse leggi naturali esistenti nell’universo, con le sue medie statistiche, le sue deviazioni temporanee e i suoi equilibri instabili ma ricorrenti in vasti raggruppamenti di singoli cicli.
Ecco una rappresentazione grafica della legge del terzo sui numeri pieni:
Questa regola è particolarmente valida se consideriamo una permanenza sui numeri in pieno, dove apprezzabili variazioni in più o in meno dei due terzi sono relativamente rare. Non altrettanto si può dire per l’applicazione di tale regola a chances composte, tipo sestine o terzine, poiché, più il raggruppamento di numeri è grande, meno la legge del terzo è mantenuta; cosicché non si può applicarla e pretendere che essa sempre avvenga su terzine, sestine, e men che meno su dozzine.
Non è, infatti, raro assistere all’uscita delle sei sestine in una permanenza di sei colpi (1,54%). Al contrario non è mai esistita (e forse mai avremo modo di vedere) una permanenza di 37 colpi dove tutti i 37 numeri disponibili siano usciti. Per quanto riguarda i cavalli tale legge è mantenuta certamente più delle terzine ma meno dei numeri pieni.
Ciò detto possiamo fare una classifica, dove troviamo al primo posto la chance che più mantiene la legge del terzo e via via le altre che, in graduatoria, la mantengono sempre meno.
1°) Pieni su ciclo di 37 colpi;
2°) Cavalli su ciclo di 18 colpi (zero escluso);
3)° Terzine su ciclo di 12 colpi (zero escluso);
4°) Sestine su ciclo di 6 colpi (zero escluso);
5°) Dozzine su ciclo di 3 colpi (zero escluso).
Se prendiamo per esempio i primi 18 numeri della permanenza già esposta,14 17 3 32 16 24 29 23 27 32 20 10 17 30 28 13 23 6, per i cavalli convenzionali (tre cavalli per sestina) troviamo:
1°) | Cavalli usciti | 14, 3, 32, 13, 21, 26, 20, 27, 7, 25, 10 | 10 | due terzi meno2 |
2°) | Cavalli doppiati | 14, 32, 20, 27, 13, 3 | 6 | due terzi più 2 |
3°) | Cavalli triplicati | 14, 20 | 2 | |
Colpi tirati | 18 |
Se prendiamo i primi 12 numeri, sempre della stessa permanenza, 14 17 3 32 16 24 29 23 27 32 20 10, per le terzine troviamo:
1°) | Terzine uscite | 13, 16, 1, 31, 22, 28, 25, 19, 10 | 9 | due terzi più 1 |
2°) | Terzine doppiate | 16, 22, 31 | 3 | un terzo meno 1 |
Colpi tirati | 12 |
Se infine prendiamo i primi 6 numeri della permanenza, 14 17 3 32 16 24, troviamo:
1°) | Sestine uscite | 3, 1, 6, 4 | 4 | esattamente i due terzi |
2°) | Sestine triplicate | 3 | 2 | esattamente un terzo |
Colpi tirati | 6 |
Omettiamo l’esempio con le dozzine in quanto, su un ciclo di soli tre colpi, tale legge è completamente aleatoria anche per lunghi periodi.
NINO ZANTIFLORE
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