Legge del terzo
Di tutte le "leggi" legate all'azzardo questa è quella che affascina di più il giocatore, sia per la sua semplicità di comprensione che per la sua adattabilità a diverse metodologie di gioco.
Come tutte però non va considerata una certezza, ma bensì un fenomeno matematico/statistico osservabile e giocabile così definito.
Il numero di prove uguale al numero di elementi di una combinazione, un terzo degli elementi non sarà uscito.
Nel caso della roulette (Senza lo zero per facilità di calcolo), prenendo in considerazione i numeri pieni avremo:
36 numeri
in 36 boules dei 36 numeri pieni secondo la legge del terzo ne mancheranno all'appello 12.
C'è chi la enuncia al contrario e cioè indicando che 2/3 dei elementi saranno usciti almeno una volta.
Analogamente valgono i multipli e cioè in 24 boules 6 terzine non saranno uscite due volte.
Questa legge porta ad osservare che "per forza" ci saranno dei numeri usciti due o più volte. Fenomeno che apre il campo a diverse interpretazioni nella realizzazione di sistemi
Sebbene abbia la sua validità non sono per nulla rare rare escursioni di più o meno il 50%.
Cioè nel caso di 37 numeri si hanno serie con solo 5/6 numeri mancanti o con 18/19 numeri mancanti.
Nel grafico qui a fianco la prova con una permanenza reale di wiesbaden del 14/1/2004 al tavolo 4.
Come si vede la legge del terzo in questo caso di 400 boules non si è mantenuta nella fascia rossa di equilibrio 12/13 per molte volte.
L'andamento misurato in continuo sulla permanenza, mostra dei grafici interessanti che vengono utilizzati da alcuni sistemisti per elaborare delle prticolari tecniche di gioco.