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Montanti in vincita e montanti in perdita

di Mlibiett

Valutazione sull'opportunità di utilizzo delle montanti in vincita o in perdita, per cercare di mettere un po' di punti fermi nell'eterna discussione su quale sia la migliore.

Montanti in vincita e montanti in perdita

Da sempre uno dei grandi problemi e motivo di acceso dibattito riguarda il concetto di montante e le sue possibili applicazioni e per questo ritengo che ci sia bisogno di una discussione seria ed approfondita che cominci a diradare la coltre di nebbia che sembra avvolgere questo argomento.

Affronterò la questione in oggetto, per quanto mi riguarda, nel modo più logico e razionale possibile valutando gli aspetti matematici tanto cari alla stragrande maggioranza degli appassionati di roulette ( tralasciando i concetti fisici ) e quelli psicologici che tanta parte hanno quando si è dentro un casinò.

Le montanti considerate sono,chiaramente,quelle in perdita e quelle in vincita con una netta prevalenza nelle preferenze dei giocatori verso le prime ed io partirei da questo punto per aprire la mia analisi.
Cominciamo ,pertanto,col valutare due aspetti che ritengo estremamente fondamentali per cercare di capire perchè le montanti in perdita abbiano una presa così elevata nel sistemista rispetto a quelle in vincita e questi sono:la capacità visiva della mente e la conseguente sopportazione a livello nervoso di uscite di serie negative più o meno prolungate nel tempo.

Prendiamo in considerazione il primo punto e cominciamo con l'affrontare l'aspetto psicologico della questione:la mente umana ha una capacità visiva più tranquilla,che a volte viene scambiata col termine maggiore, verso l'interno piuttosto che verso l'esterno.
Questo da cosa deriva? Di solito dalla paura dell'ignoto che sulla roulette significa non sapere quanto tempo può occorrere per trovare anche un solo colpo vincente.
Nella pratica la montante in perdita fa vedere quasi sempre prima una chiusura positiva (visione interna) con un conseguente apparente stress minore temporale cosa che ,per inverso,non è tipica della montante in vincita (visione esterna) che espone a lassi di tempo e conseguenti esposizioni di capitale nello stesso che all'impatto disturbano sotto l'aspetto nervoso.

Se ne può dedurre,pertanto,che praticamente nessuno vuole partire con un meno ed è proprio questo che,nella stragrande maggiranza dei casi,porta alla sconfitta finale (affronterò in seguito il perchè matematico di questa cosa).
Sento parlare,a volte,di montanti a recupero (lo ritengo,personalmente, uno stupendo eufemismo) quasi che non si volesse usare la parola perdita e questo altro non è,quasi sempre, che una conferma del fatto che esiste,anche dove sembrerebbe esserci una certa forza nervosa,la paura inconscia anche del solo vocabolo che si vuole esorcizzare,il più delle volte,dietro la costruzione di una barriera che impedisca alla mente di pensare a quell'infausto evento (che prima o poi arriva e,come l'alluvione dopo un grande periodo di siccità,spazza via inesorabilmente tutto ciò che si è costruito comprese le convinzioni).

Non volendo,comunque,questo essere un trattato ma una semplice disamina chiudo la parte concernente l'aspetto psicologico affrontando con un banale esempio matematico dove si vedrà come,in una situazione paritetica tra periodo di vittoria e di sconfitta la mente affronti il proseguio del gioco in modo diammetralmente opposto.
Consideriamo di affrontare la stessa permanenza utilizzando montanti contrapposte , una in perdita o recupero ed una in vincita.

Non starò a prendere in considerazione il caso in cui la permanenza abbia un inizio negativo per la montante in perdita e conseguentemente positivo per quella in vincita poichè sarebbe come sparare sulla Croce Rossa e darò quindi per scontato un inizio favorevole con un buon numero di partite chiuse positivamente per la prima e conseguentemente una altrettanto buona esposizione per la seconda (definisco + la parte della permanenza affrontata con la montante in perdita e - quella con la montante in vincita) per poi arrivare all'inverso dove darò indietro quello preso con la prima e recupererò quello sborsato con la seconda (è quindi - per la montante in perdita e + per quella in vincita).
In entrambi i casi mi trovo senza alcun tipo di guadagno od esposizione il che significa che in condizioni identiche matematicamente le due applicazioni inverse hanno prodotto lo stesso risultato.

Bene...questo è quanto si evidenzia dal punto di vista materiale ma sotto l'aspetto mentale ccome saranno messi i due ipotetici giocatori ,cosa staranno pensando e con che grado di convinzione e tranquillità continueranno a giocare?
Il primo è nelle stesse condizioni psicologiche di una squadra che ha subito una rimonta e comincia a dubitare della sua superiorità ed in più in questo caso specifico ha pure contro il calcolo delle probabilità in quanto,avendo avuto una permanenza + - potrebbe più facilmente incontrarne una che abbia come inizio il - eventualità che nella maggior parte dei casi lo massacrerebbe sia a livello mentale che economico,mentre il secondo si trova nella condizione opposta esattamente per le stesse motivazioni inverse del primo.

Ognuno è libero di pensarla come vuole ma personalmente,visto che non mi reputo abbastanza masochista,preferisco sempre trovarmi nella seconda condizione (e non mi si venga a dire che io potrei non trovare mai la serie positiva e l'altro la serie negativa poichè significherebbe buttare a mare tutte le leggi dello scarto,dell'equilibrio,la statistica,la probabilistica e la tanto cara matematica con la quale tutti vogliono affrontare e risolvere il problema in questione).
Chiudo così la parte riguardante l'aspetto mentale e nervoso (sulla quale ogniuno è comunque libero di pensarla come meglio crede) per passare in modo semplice e sintetico ad affrontare l'argomento dal punto di vista matematico (finalmente!...dirà qualcuno).

Ora,quando si vuole usare la matematica si deve prendere in considerazione uno spettro di dati e condizioni paritetici per entrambe le parti e assolutamente rispettosi dei vincoli dati dal settore al quale la stessa viene applicata.
Le condizioni standard saranno,in questo semplice esempio,i limiti massimi di puntata,una chance semplice sulla quale applicare sia una montante in perdita o recupero (vince un pezzo alla volta e va al recupero solo di quello) sia una in vincita (punta sempre un pezzo e non aumenta sui filotti lasiando semplicemente in gioco quanto vinto) e la serie consecutiva massima di colpi oltre la quale il limite stesso di puntata non mi concede di andare (questo vincolo riguarda,chiaramente,la montante in perdita e per cavalleria si blocca pure quella in vincita).

I dati sono:Puntata minima 10 euro, massima 4500 ( chance semplice ),permanenza entro la quale "solo" matematicamente si supera il limite massimo di puntata in recupero 1023 colpi ( non 1024 ) considerando di puntare subito una fiche da 10 euro senza aspettare l'uscita di un numero su una delle due chances semplici. 
Immetto delle condizioni aggiuntive per sbilanciare a favore della montante in perdita la sequenza facendo risultare tutte le intermittenze e le consecutività della permanenza presa in esame mantenendo l'equilibrio statico dato seguendo pedissequamente il colcolo combinatorio e considerando che la serie negativa di 10 colpi contrari arrivi alla fine della stessa.

Anche senza fare i conti ( lascio l'esercizio a chi se lo vuol fare ) si può intuire molto chiaramente che la montante in perdita o a recupero PERDE mentre quella in vincita VINCE ( qualcuno potrà obbiettare che non ho preso in considerazione l'uscita dello zero al che ribatterei dicendo che non ne avevo voglia e non sarebbe servito in quanto non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire il che significa....chiusa la discussione! ) e perchè questo?
Perchè la montante in perdita vince a massa uguale mentre quella in vincita perde a massa uguale.
Ora...é altrettanto chiaro che una permanenza come quella presa in esame è quasi impossibile che esca in quelle precise condizioni come è altrettanto evidente che di solito vengono utilizzate montanti in perdita più sofisticate ma questo non sposta di una virgola il problema ed il risultato finale anzi,dato che i fautori delle montanti in perdita parlano non di rado di capitali di sicurezza di 1000/2000 pezzi ,lo stesso risulta ben più grave e presente di quanto non risyulti dall'esempio riportato in questo articolo.

Mi auguro che,con questa disamina,qualcuno rifletta su quello che sta facendo ( vedo tanti sistemisti incaponirsi sulle montanti in perdita e poi disperarsi imprecando alla sfortuna ) e consideri perchè i limiti massimi di puntata sono quelli e non altri utilizzando,in questo caso sì che occorre,la matematica.

Lascio con una considerazione finale:questo pezzo non ha voluto essere od indicare un metodo di gioco ma,più semplicemente,aveva ed ha l' intento di chiarire,per quanto può essere possibile,alcuni concetti e condizioni assolutamente necessari per poter affrontare con le montanti quella cosa ,sì estremamente affascinante ma altresì pericolosa se non la si conosce o se,ancor peggio,si crede di conoscere,che si chiama roulette.

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