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La montante in perdita

di Marco 1

E' nella natura stessa della legge dell'azzardo che la montante in perdita è matematicamente vincente

La montante in perdita

Vorrei dire la mia sulla montante in perdita. Personalmente non ho simpatia per le montanti, né in vincita e né in perdita, se potessi dare corpo ai desideri il gioco a massa pari sarebbe il mio ideale, ma ovviamente lo sarebbe per tutti.

Ma le mie conoscenze non mi consentono di selezionare i colpi vincenti, e devo ricorrere ad una montante.

Sono fermamente convinto che sulle chance semplici non esista un gioco produttivo a massa uguale, applicare la teoria di Vesselier di attendere il doppio dello scarto medio, va bene solo per fare della teoria. Sappiamo tutti che l'attesa dello scarto necessario all'attacco può essere lunghissima e il ritorno verso l'equilibrio ci esporrà alla tassa dello zero che può essere superiore ai pezzi di guadagno.

Non ho un'opinione precisa , invece per i pieni. Alcune prove eseguite insieme ad un grande esperto di roulette su un suo sistema, mi hanno lasciato meravigliato per la resa altissima a massa uguale. Ma il sistema non è mio e non è in vendita , dunque l'unica cosa che riesco a dedurre è che se dovessi dedicarmi alla ricerca di un sistema a massa pari lo farei studiando i pieni.

Ma la storia personale conta nelle opinioni, quando sono riuscito a guadagnare qualcosa con la roulette l'ho fatto grazie alle montanti in perdita. E dato che sto parlando di centinaia di migliaia di colpi ( gioco dal 1978 ) non credo che si tratti di fortuna. Con la montante in perdita si può vincere, includo in questo concetto anche la ripartizione dello scoperto e i recuperi frazionati ( il concetto della Garcia).

L'importanza del capitale

Una questione fondamentale è il capitale. Non si può affrontare il gioco utilizzando la montante in perdita senza quantizzare il capitale necessario e queste operazioni devono tenere conto della struttura del sistema e della statistica.

Ed il capitale è elevato, perché deve contemplare anche il salto e il capitale necessario per ricominciare ( personalmente prevedo sempre due salti ), dunque chi non disponesse di capitali sufficienti non deve neanche prendere in considerazione il gioco con la montante in perdita.

Quello che non capisco è perché, anche autori di tutto rispetto, si siano impegnati a dimostrare che la montante in perdita è matematicamente perdente, toppando clamorosamente, perché la montante in perdita è assolutamente vincente da un punto di vista matematico-statistico. Consideriamo per praticità le chance semplici.

Lo scarto

Se consideriamo lo scarto tra le due chance otteniamo sempre un'andamento come quello sopra rappresentato. La rappresentazione grafica è schematica ma riassume concettualmente il comportamento reale.

Lo scarto prevarrà per una chance poi si annullerà perchè un numero uguale dell'altra chance si è contrapposto spingendo la curva a passare per lo zero, ovvero l'equilibrio, per poi immediatamente protendere per un nuovo scarto a favore di una delle due chance che però sarà nuovamente annullato per ricrearsi e cosi con scarti che si annullano per contrapposizione passando per la durata di un solo colpo dall'equilibrio e questo all'infinito, o per lo meno fino a quando sarà permesso il gioco della roulette.

marco1_002a.gifQuand'è che noi iniziamo ad attivare la montante? esattamente al primo scarto negativo, ma qual'è il destino di quello scarto guardando il grafico? Quello inevitabile di ritornare verso lo zero altrimenti non esisterebbe l'azzardo perchè avremmo una preferenza per una chance rispetto all'altra.

Dunque è nella natura stessa della legge dell'azzardo che la montante in perdita è matematicamente vincente, dato che qualunque sia la struttura della permanenza , cioè le figure che si formano (importantissime invece per le montanti in vincita) la formazione di uno scarto opposto a quello che ha determinato il primo colpo in perdita è assolutamente certo. E tenuto conto che molte montanti non hanno assolutamente bisogno per essere vincenti di annullare completamente lo scarto, la situazione è ancora più favorevole.

Dunque il fatto che sia matematicamente vincente è incontestabile . La questione non è matematica ma di cassa, se lo scarto è troppo elevato la somma a disposizione diventa il vero ostacolo. Ma non i limiti di puntata massima, perché molte montanti in perdita ( vedi il Johnson) attuano dei meccanismi di ripartizione che la mantengono in limiti prestabiliti.

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