La calma è la virtù dei forti
Se non bastasse a convincervi la saggezza popolare dei proverbi, allora fate uno sforzo per ricordare le sensazioni che avete provato quando al casinò avete vinto un colpo alla roulette. Tutti quegli attimi di felicità e soddisfazione dal momento in cui viene annunciato il numero all'istante in cui il croupier vi allunga i gettoni della vincita. Ve li ricordate? vi ricordate anche l'impulso immediatamente successivo, quell'illusione di infallibilità di onnipotenza, quel desiderio immediato di puntare ancora, anche un solo pezzo, perché vi si sentite che "la fortuna è girata", "che è il momento", ed avere i pezzi in mano rende tutto più pericoloso.
E' qui dove si vede la differenza tra il giocatore ed il giocatore vincente. Il giocatore vincente ha una freddezza ed un autocontrollo che frenano sul nascere certi impulsi. Raccoglie la vincita la mette in tasca e prosegue per la sua strada.
Gli umanoidi
Freddezza, autocontrollo, nessun impulso, sono caratteristiche associate a delle macchine o a degli esseri umani così distaccati dalla realtà da non venire neanche considerati umani, ma delle specie di automi.
A veder bene il giocatore vincente deve proprio comportarsi come una macchina, deve avere un programma che ne prevede tutti i comportamenti ed eseguire esattamente le istruzioni.
Alle roulette on-line questi programmi esistono, si chiamano BOT (da robot) e non fanno altro che sostiruirsi al giocatore e giocare i suoi sistemi. Sono i giocatori perfetti, non sbagliano mai (a meno che non siano sbagliate le istruzioni) e possono giocare per ore.
Ma così non si sta giocando alla roulette, si è delegata un altra figura a farlo. Un po' come giocare in borsa in prima persona o dare tutto in mano a un broker.
Il gioco è sfida in prima persona ed il giocatore deve cercare di somigliare il più possibile ad una macchina ma non lo sarà mai, perché sono pochi quelli che riescono a non provare emozioni e tra questi una buona parte è in coma o sono lobotomizzati, due condizioni in cui giocare risulta difficile.
Dovere e piacere
Vincere è un lavoro ma ciò non significa che per farlo bene bisogna agitarsi, stressarsi, farsi coinvolgere fino all'osso e rovinarsi il fegato e la bile; anche se questo sembra lo standard del mondo del lavoro odierno e una costante ai tavoli del casinò.
Tutto può essere fatto allo stesso modo abbassando il livello di guardia, tenedo sotto controllo gli eccessi e gestendo le proprie emozioni.
La critica principale a questo tipo di condotta è: ma così non ci si diverte più. Volete divertirvi ? andate a qualche spettacolo comico o al cinema
Se si è scelto di giocare per vincere il concetto di divertimento viene ridimensionato, diventa "soddisfazione e piacere", la soddisfazione di vedere che il proprio schema di gioco produce i risultati ed il piacere di vedere aumentare il proprio capitale "lavorando" al tavolo da gioco.
Training autogeno
Esistono diverse tecniche, libri e corsi per imparare a gestire il proprio autocontrollo. E quanto l'autocontrollo sia fondamentale è riassunto nei seguenti punti
- Il giocatore vincente è quello che fa meno errori sia di valutazione che di gioco.
- Gli errori sono il frutto di mancanza di concentrazione
- La mancanza di concentrazione deriva dalle distrazioni
- Le distrazioni avvengono perché non c'è autocontrollo
Esempio reale di serata al casinò
Ad un tavolo si sentono delle esclamazioni forti, sono usciti due zeri. Un giocatore annuncia "se esce ancora lo zero mancia doppia" la pallina gira la gente si accalca, ed il giocatore del tavolo a fianco si incuriosisce, vuole godersi la scena, la pallina gira ed esce ancora lo zero. Urla, sorrisi, esclamazioni, commenti. Il giocatore ritorna al suo tavolo riprende a calcolare sul suo taccuino e si accorge che doveva puntare, non fa più a tempo.
Non importa se avrebbe vinto o perso, non ha puntato e questo basta per fare di lui un giocatore non un vincente.