Vincere o perdere è questione di stile
di Nardolio
La riuscita di una serata al tavolo della roulette non è data solo dalla combinazione scelta , dal tipo di puntata, dal capitale iniziale, ma sopratutto dalla condotta di gioco
Tre giocatori ad un tavolo di roulette decidono di giocare le chance semplici, tutti e tre partono con lo stesso capitale iniziale 300 Euro, tutti quanti puntano la stessa cifra a massa uguale per tutta la serata e cioè 30 Euro e tutti quanti hanno l'obiettivo di continuare a giocare finchè non hanno raddoppiato il capitale (300 Euro di vincita).
Antonio punta 30 Euro sul rosso
Beppe punta 15 Euro sul rosso e 15 Euro sul dispari
Carlo punta 10 Euro sul rosso, 10 Euro sul dispari e 10 Euro sul manque
Tutti e tre i giocatori hanno puntato 30 Euro ma hanno distribuito le puntate sulle chance semplici in maniera differente.
Il vantaggio del banco nei loro confronti è il medesimo e la probabilità di vincita su ognuna combinazione è la stessa per tutti: 48,6%.
Ma se calcoliamo la probabilità di vincita ad ogni puntata di ogni singolo giocatore il quadro cambia.
+30 Euro | +10 Euro | 0 | -10 Euro | -30 Euro | |
Antonio | 48.6 % | - - | - - | - - | 51.4% |
Beppe | 23.7 % | - - | 50% | - - | 26.3% |
Carlo | 13.5% | 35.1% | - - | 35.1% | 16.3% |
Lo stile diverso di gioco comporta quindi una stortatura del 48.6% di probabilità delle chance semplici, rendendo così diverso il trascorrere della serata per i tre giocatori.
Ad ogni puntata:
Antonio avrà 18 numeri (rosso) con cui vincere e 19 con cui perdere (nero e zero)
Beppe avrà 10 numeri per vincere (rosso dispari), 16 per pareggiare (rosso pari e nero dispari) e 11 per perdere (nero pari e zero)
Carlo avrà 18 numeri vincenti (rosso dispari manque, rosso dispari passe, rosso pari manque e nero dispari manque) e 19 numeri perdenti (rosso pari passe, nero pari manque, nero pari passe, nero dispari passe e lo zero)
Ricordiamo che tutti i giocatori si sono posti l'obiettivo di arrivare a 300 Euro ed è proprio l'avere un obiettivo che determina la grossa differenza tra i diversi stili di gioco.
ANTONIO
E' quello dei tre che capitalizza al meglio la giocata. Ogni colpo vinto gli frutta 30 pezzi e logicamente sarà il giocatore che avrà più probabilità rispetto agli altri di raggiungere l'obiettivo. Al tempo stesso però è anche il giocatore che rischia di più, ed è quello che ha più probabilità di finire in bancarotta. Il suo stile di gioco è quindi ad alto rischio, richiede una grossa dose di freddezza e può finire (nel bene o nel male) molto presto.
BEPPE
Dividendo il rischio su due puntate Beppe allunga i suoi tempi di gioco, dimezza il rischio di ogni puntata, ma al tempo stesso si allontana dall'obiettivo e la sua probabilità di successo si riduce rispetto ad Antonio. Beppe ha un maggior vantaggio psicologico, perchè perdendo la metà delle volte vedrà erodersi il suo capitale più lentamente. La pressione quindi nei momenti negativi diventa più tollerabile.
CARLO
Il suo metodo di gioco è quello che lo farà durare di più al tavolo. Con i suoi 300 Euro probabilmente giocherà tutta la serata senza mai rischiare di finire in bancarotta. E' chiaro però che questa tranquillità si paga in termini di vittorie, per lui l'obiettivo dei 300 Euro è quasi un miraggio. A differenza degli altri due si troverà nella favorevole condizione di raccogliere fiches dal tavolo (in vincita o in perdita di un solo pezzo) nell'86,5% dei casi. Tutto ciò influenza l'umore: non si annoia, da l'impressione al tavolo di vincere sempre suscitando ammirazione degli altri giocatori.
Le considerazioni finali a questo punto risultano superflue. Dall'esempio appare evidente come la riuscita di una serata al tavolo della roulette non è data solo dalla combinazione scelta (semplici o multiple), dal tipo di puntata (massa uguale o progressione), dal capitale iniziale o dall'ammontare di ogni puntata, ma anche dalla condotta di gioco.
Ogni giocatore ha un modo diverso di affrontare la roulette: chi va solo per vincere anche solo un pezzo non importa come, chi vuole farsi vedere, chi vuole stare a giocare a lungo, chi si annoia se non punta sempre, etc. Ognuno deve trovare il proprio stile, solo allora smetterà di pensare alla roulette come ad un azzardo puro ed inizierà a vederla per quello che è: un gioco.