Quando il payout diventa il peyote
di Il Direttore
Quando i casinò danno i numeri delle vincite i giocatori cominciano a "dare i numeri"
Il peyote è una pianta tipo cactus che è diventata famosa negli anni '70 per le sue proprietà allucinogene.
La mescalina contenuta al suo interno garantiva lunghi trip virtuali di parecchie ore. Praticamente ci si dissociava sensorialmente dalla realtà.
Il payout è il frutto di una elaborata strategia di comunicazione dei gestori dei giochi d'azzardo che ha altrettante proprietà allucinogene più o meno gravi.
Il suo scopo è quello di far dissociare il giocatore dalla realtà e indurlo credere che il casinò - soprattutto virtuale - sia onesto e insinuare l'idea che il giocatore abbia qualche vantaggio.
Giusto per evitare incomprensioni il payout è il termine commerciale per definire il "Retrun To Player" o RTP che è quanto il gestore del gioco restituisce ai giocatori. Semplificando è il classico conto della serva: la differenza tra quanto paga in vincite e quanto incassa in puntate messo in percentuale.
Quando c'erano solo schedine, lotterie e casinò reali nessuno si preoccupava di comunicare il payout, e perché avrebbero dovuto tirarsi la mazza sui piedi? annunci del tipo "più di metà di quello che giochi ce lo teniamo noi" non avrebbero certo incentivato il gioco. Meglio allora concentrare la comunicazione sui ricchi montepremi e quando il payout è diventato infinitesimale come nel caso del superenalotto si sono inventati il jackpot.
L'avvento delle slot machine e dei giochi elettronici nei bar (nessuno ha mai saputo i payout delle slot i casinò) ha costretto lo stato a doversi “fidare” di migliaia di privati e non più di pochi fidati concessionari. Così ha definito delle regole per evitare truffe e da queste regole ne è uscita anche la percentuale massima di incassi nei confronti dei giocatori, praticamente il payout alla rovescia.
Le macchinette sono tarate per dare sempre la percentuale di incasso desiderata dal gestore che oscilla tra il minimo guadagno (coprire le spese) il massimo guadagno (imposto dalla legge), lascio a voi immaginare come siano la maggionaza...
Ma a giudicare dall'esercito di zombie che assiduamente gioca alle macchinette in ogni angolo della penisola sembra che il “peyote” funzioni; a nessuno interessa sapere che con una macchinetta si perde fino al 60% delle puntate.
Dopotutto il lotto che ha dei payout allucinantemente bassi è sempre giocatissimo e non è nemmeno percepito come gioco d'azzardo.
Ad ogni modo l'avvento dei casinò on-line ha portato sui nostri schermi una realtà di gioco internazionale che i giocatori potevano confrontare con la nostra bottega nazionale dei furbetti. Si è scoperto così che le scommesse pagavano di più, che alcuni giochi erano molto più onesti e che soprattutto il giocatore era ben informato sulle proprie probabilità di vincita con il famoso “payout”.
Chiaramente questi casinò on-line sono stati messi subito fuorilegge: “Ma come si permettono di pagare meglio i giocatori e mettere loro in testa strane idee come il payout”. Un giocatore che pensa e che usa il cervello non è ben visto dalle nostre parti.
Il danno però era fatto e per evitare la fuga dei cervelli dei giocatori all'estero, anche in Italia il payout è diventato necessario. Non solo avendo impostato la campagna sul gioco onesto hanno imposto ai casinò on-line un payout del 90% salvo poi tassare gli incassi. così i giocatori possono ogni mese verificare quanto è il payout dei vari operatori.
Ma la macchina della propaganda ha pensato bene di girarla ancora a proprio favore. Così payout del 10% sono stati definiti “vincere facile” e nelle slot si è aumentato il capitale destinato al jackpot, in questo modo mantenendo lo stesso payout totale (vinto/giocato) sono diminuiti i soldi destinati a tutte le altre combinazioni vincenti.
Ma la vera allucinazione tipo peyote del payout la vediamo noi della roulette. Essendo un gioco a percentuale fissa da quando è nata il vantaggio del banco è sempre del 2,7% che corrisponde a un payout del 97,3% che arriva al 98,6% con il partager.
Tutti i giocatori di roulette lo sanno e chi arriva come principante se non ha dei problemi strutturali nel cervello la percentuale a favore del banco è un concetto che assimila in breve tempo.
I casinò on-line ogni mese annunciano trionfanti che hanno restituito più del 97% delle giocate e la stampa va loro dietro, fingendosi sorpresi di come questi giochi possano essere così vantaggiosi. Tutto ciò fa parte della strategia per attirare i giocatori delle macchinette che si redono conto che on-line pagano meglio, e una volta nel sito abbandonano la roulette per tornare alle proprie slot e macchinette dove le percentuali sono praticamente come quelle dei bar.
Quello che omettono di comunicare è che con quel 97,3% di payout i casinò di tutto il mondo prosperano da secoli.
Se il payout non è del 100% o superiore il giocatore è destinato a perdere sempre
Bisogna uscire da questa allucinazione collettiva, la roulette è vero ha il payout più alto, ma non regala soldi e più si gioca e più questa percentuale eroderà il capitale. E' cosa buona saperlo, è cosa giusta comportarsi di conseguenza.
Adesso vi saluto vado a giocare on-line prima che inizi l'effetto del peyote che ho ingerito
Il direttore
Ndr: ringrazio Spinwin per averci scritto in merito, segnalandoci l'opportunità di approfondire il concetto di payout. Riporto il commento finale del suo messaggio:
..ci divertiamo, giochiamo, ci perdiamo le notti per come fare a batterla, ma alla fine deve restare un gioco e come tale, va pagato il divertimento, quel 3% appunto che lasciamo alla casa, tipo quando vai alle giostre e paghi il biglietto per farci un giro, a te che resta??? il divertimento !!