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Guadagnare 20 pezzi al giorno

di Il Direttore

Ma sarebbero davvero sufficienti per sbancare il casinò e vivere di rendita?

Questa frase nella sua schiettezza e semplicità racchiude il succo di tutte le ricerche, gli studi e le analisi della roulette.

La quasi totalità dei giocatori ci metterebbe la firma per avere a disposizione un sistema che dia la certezza di vincere 20 pezzi al giorno.

Mettiamo che l’abbiate trovato. A questo punto la domanda che sorge spontanea è: “E adesso?”.
Un po’ il giochino classico tra amici al bar e parenti del "cosa faresti con i cento milioni del superenalotto?".
Così ho cominciato ad esaminare i diversi scenari e ne è uscito un quadro interessante che voglio condividere con voi appassionati.

Facciamo la seguente ipotesi.
Abbiamo in mano una tesserina che ci permette di andare al Casinò di Saint Vincent e, alla cassa avere in omaggio un gettone speciale del valore di duecento euro.
Con questo gettone ci rechiamo ad un qualsiasi tavolo della fairoulette ed il croupier ce lo cambia in 20 gettoni da 10€. a quel punto abbiamo solo un obbligo: stare seduti al tavolo per un’ora. Nessuna altra condizione, se si vuole si punta, altrimenti ci si limita ad osservare. Finita l’ora potete alzarvi andare alla cassa cambiare i vostri gettoni in banconote e lasciare il casinò.
Ogni giorno potete ripetere la stessa operazione, tutti i giorni dell’anno.
Chi non lo farebbe? Sono convinto che tutti vorrebbero avere quella tesserina, ma la domanda è "tutti quanti la userebbero allo stesso modo ?"

Facciamo due conti

200€ al giorno sono circa 6000€ al mese, se si va tutti i giorni, 4400€ solo i feriali e 1600€ solo i week-end. Come vedete già solo con il potenziale guadagno si aprono già diversi scenari.

A questi cominciamo a togliere le spese, raggiungere il casinò ha un costo.
Se per esempio si parte da Milano, con la macchina tra autostrada e benzina se ne va un terzo del potenziale guadagno. In alternativa si può andare in autobus e si spendono solo 15€ ma si perde sia il pomeriggio che la sera.
Chi abita più lontano vede erodersi il potenziale guadagno e allora potrebbe decidere di trasferirsi in Valle D’Aosta, prendere una casa in affitto nelle vicinanze e spendere 1500/2000€ per vitto e alloggio e rimanere ancora con più di 4000€.
In questo caso andare al casinò a ritirare il 200€ diventerebbe il proprio lavoro. Non tutti sarebbero disposti a farlo. Per molti una vita del genere sarebbe alienante. Magari lo si potrebbe fare solo in vacanza.

Le alternative

Qualcuno allora vede questa opportunità non come il vitalizio per cui si può smettere di andare a lavorare, ma come una fonte di guadagno aggiuntiva, quindi non andrebbe tutti i gironi; rinuncerebbe così al massimo dei guadagni per accontentarsi di un guadagno più adatto alle proprie esigenze personali, familiari e sociali.

Scoprirebbe poi che la tessera non è personale e che può prestarla ad un amico nelle sere o nei giorni in cui non va. Potrebbe affittarla, chiederebbe una commissione (magari il 20%), guadagnando anche senza doverci andare.

C’è poi chi abita lontano o chi non vuole stravolgere la propria vita o chi ha problemi di salute e potrebbe decidere di venderla, dopotutto è un prodotto che vale 73.000 euro lordi l’anno.

Fin qui l’aspetto finanziario, uno fa i suoi calcoli e decide che strategia di business utilizzare per approfittare di questo “sistema” per fare quattrini.

Analizziamo ora l’aspetto emotivo.

Uno dei requisiti chiave è la permanenza al tavolo per un’ora, seduti con in mano venti fiches da 10€.
Quanti di voi riuscirebbero a stare assolutamente fermi senza giocare? Quanti anche pur non volendo giocare si sentono “in dovere” di mettere almeno un pezzo per non fare la figura degli approfittatori o perché non sopportano i commenti e le eventuali battutine dei croupier?

Se leggete queste righe è perché siete sul sito della roulette e quindi siete appassionati. Sono sicuro che tutti prima o poi fareste il seguente ragionamento: “venti euro li investo su una puntata sicura, aspetto il momento giusto e poi punto. Male che vada guadagno comunque, e se vinco posso portare a casa di più dei soliti euro ”.

Nasce tutto con una volta sola, poi il colpo è perso e si rigioca e così qualcuno potrebbe rimanere schiavo di una combinazione che non esce e continuerebbe fregandosene dell'autodisciplina.
Arriverebbe a mangiarsi fuori tutti e duecento “va beh, oggi è andata così”. Oppure continuerebbe oltre l’ora e qualcuno magari particolarmente ostinato si giocherebbe già i crediti futuri indebitandosi.

Questi sono solo alcuni degli scenari possibili, diversi e soprattutto estremamente personali.
E tutto questo in un modo che non ha nulla a che vedere con studi di strategie o sistemi. Garantito veramente al 100%.

Se trasferiamo il ragionamento ad un sistema vincente gli stessi ragionamenti, c’è chi si trasferisce per mesi nei pressi di un casinò, chi gioca su procura, chi vende i sistemi, chi non ha tempo ne possibilità che si accontenta di giocare/vincere poche volte l’anno. In questo caso però senza certezza, ma con una presunzione di certezza matematica, fisica o statistica e con l'aggravante che se si vince troppo si rischia anche di venire allontanati.

Il messaggio che vorrei trasmettere con questo editoriale è che se anche esistesse il sistema perfetto da un punto di vista tecnico, non è detto che sia il sistema perfetto per tutti. Ognuno deve fare i conti con la propria situazione sociale, finanziaria, caratteriale.

Quando studiamo, analizziamo, cerchiamo o compriamo sistemi per vincere alla roulette, dobbiamo fingere che sia veramente vincente, sempre, prima ancora di perdere ore di studio. Dobbiamo pensare sempre attentamente e onestamente a come lo si giocherebbee dal vero, perché alla fine sia i soldi che gli “attributi” per giocarlo sono i nostri.

Ho conosciuto un tizio che quasi ogni giorno andava a Campione, giocava solo due colpi e tornava a casa. Metteva 500 franchi a colpo (l'avesse fatto con 20 franchi sarebbe stato sempre in passivo). Non importa se il sistema fosse vincente o perdente o quanto fosse stato il suo capitale e lo scoperto massimo: quanti lo farebbero? io credo di no, almeno un paio d'ore mi fermerei al casinò e di sicuro qualche altra fiche uscirebbe dalle tasche...

Ricordate che un sistema vincente è sempre fatto per il 20% dal metodo e per l'80% dalla testa del giocatore...

Alla prossima
Andrea Bianchi

Marco :
25/10/2012 10:51
Altro ottimo articolo Andrea. Condivido in pieno il tuo pensiero. Se si vuole essere vincenti bisogna vederlo solo come un lavoro e non come un divertimento. Ti pago per stare seduto e non fare niente, bisogna imporsi di non fare niente e di non puntare!Se cediamo alla tentazione non stiamo più applicando il metodo vincente che abbiamo trovato ma ci stiamo affidando solamente alla fortuna!
RENZO :
05/08/2013 01:51
Complimenti Andrea, il tuo pensiero e'veramente perfetto .
Antonio :
12/07/2015 21:29

Credevo di avere un buon metodo e probabilmente lo credo ancora.
A fottermi è stata la mia testa. Non posso permettermelo per cui mi alleno tanto con le roulette gratis poi con 50 euro mi sono buttato.
Per diversi giorni sono riuscito a vincere un centinaio di euro al giorno fino a 500 euro.
Credevo di essere invincibile. Ho cominciato a giocare tutto il giorno. Piccole sessioni da da 50/30 euro. Prime sconfitte e il sistema da me utilizzato si è dissolto. Paura di perdere, puntate disperate, e in poco tempo tutto è andato in fumo.
Ho sbagliato, non sono stato professionista. Avrei dovuto fermarmi per qualche giorno e invece ho fatto il camicaze.
Grazie, bel sito.

Antonio :
13/07/2015 15:05

Il casinò mi ha accreditato un bonus. Ora non potrò incassare un eventuale vincita?

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Non è vero che non mi piace vincere: mi piace vincere rispettando le regole.

Zdenek Zeman