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Chi si ferma non è perduto

di Il Direttore

Una sosta fa sempre bene, alla roulette la gestione delle soste può fare la differenza.

La roulette lo sappiamo è come un magnete che ci attira e da cui poi risulta difficile riuscire a staccarsi. Che si stia giocando sulle chance o sui numeri pieni, ogni colpo seppur ripetitivo e uguale nella meccanica ai precedenti ci porta a pensare e sperare che sia diverso e a nostro favore, e giro dopo giro trascina la maggior parte dei giocatori nel baratro.

Una sconfitta che può essere più o meno forte, che può essere posticipata, minimizzata oppure diluita per renderla meno innocua. Il metodo assoluto per vincere non esiste, continuiamo a ripeterlo a chi ci scrive, beccandoci pure qualche insulto, ma il metodo per perdere c'è anzi ce ne sono molti.

Il primo unico, vero grande motivo principale per cui si perde alla roulette è il vantaggio del banco, la cosiddetta tassa sullo zero o vantaggio matematico o la speranza di vincita. Tanti modi per esprimere un concetto chiave: la roulette non è un gioco equo (come giocare a testa o croce) e quindi più si gioca e più si è destinati a perdere.

Preso alla lettera questo concetto non giocherebbe nessuno, ma sappiamo che le probabilità tendono a corrispondere con la realtà solo in un elevato numero di colpi e quindi nel breve, possiamo anche usare delle strategie e degli accorgimenti per limitare questa influenza. Questo è quindi il motivo per cui giochiamo, per non farci distruggere da quel 2,7% contrario.
Ed è qui che nascono i sistemi e ce ne sono a centinaia con centinaia di variabili applicabili con centinaia di manovre finanziarie, praticamente la ricerca del sistema perfetto può durare all'infinito.

Molti giocatori però passano da un sistema all'altro continuamente e sembrano dimenticarsi che lo stesso sistema giocato con parametri leggermente diversi può produrre risultati completamente differenti.
Per dimostrarlo ho utilizzato le permanenze in archivio ed ho simulato dieci modi per giocare lo stesso metodo e cioè puntare sul nero a massa pari.
Già proprio così, semplicemente puntare sul nero; uno di quei metodi semplici che se pubblichiamo sul sito come sistema del mese ci becchiamo gli insulti di molti lettori, eppure...

Il mese in questione è Dicembre 2011 sul tavolo numero 3 di Wiesbaden

Abbiamo simulato 10 giocatori diversi tutti che arrivano al tavolo e dopo un colpo di attesa giocano nero a massa pari ma variando i cosiddetti tempi di gioco e cioè smettendo di giocare secondo diversi criteri, che sono:

  1. Gioca tutti i colpi dall'inizio alla fine
  2. Gioca 1 colpo solo
  3. Gioca per 3 colpi
  4. Gioca per 36 colpi
  5. Gioca fino a che non si trova in attivo di 1 pezzo
  6. Gioca fino a che non si trova in attivo di 6 pezzi
  7. Gioca fino a che vince o perde 10 pezzi
  8. Gioca fino a che non vince un colpo
  9. Gioca fino a che non perde un colpo
  10. Gioca fino a che non vince 6 volte

Giocando sul nero l'uscita dello zero è un colpo perso, non abbiamo applicato la regola del partager.

Prima di entrare nel dettaglio dei risultati ne approfitto per farvi notare come sia differente l'esperienza al tavolo per i giocatori.

Il primo giocatore deve avere un budget molto elevato, perché giocando all'incirca 300 colpi al giorno deve essere in grado di sostenere scarti negativi elevati, inoltre deve essere anche forte fisicamente per resistere un sacco di ore al tavolo e avere una vescica da due litri oppure un assistente o un amico che possa puntare quando deve andare in bagno.

Al contrario i giocatori due e 3 praticamente è come se non mettessero neanche piede al casinò, entrano giocano e dopo pochi minuti possono dedicarsi ad altro, missione compiuta. Per loro male che vada in un mese possono perdere massimo 30 pezzi l'uno o 90 pezzi l'altro e quindi giocare con fiche di valore più elevato senza rischiare passivi temporanei da brivido.

I giocatori che seguono sono in una situazione di invariabilità chi più o chi meno non sanno quanto possa durare la propria sessione di gioco e tranne quello che si ferma al primo colpo perso, possono anch'essi andare incontro a scoperti sostanziosi.

Vedete quindi che già modificando un solo parametro indipendentemente dal risultato occorre una predisposizione fisica, mentale e finanziaria diversa per giocare lo stesso sistema. E in questo caso è un sistema banale che non richiede calcoli scientifici o tabelle da compilare, se così non fosse ad ogni colpo ci sarebbe anche il fattore velocità tra un colpo e l'altro, stress e rischio di non riuscire a puntare.

Ma veniamo ai risultati.

Sistema Totale Ultimo giorno Ultima settimana
Stop +10 e -10 30 -10 40
Stop a +6 21 -7 23
Attacco vinto 14 0 7
Attacco perso 12 -2 5
6 attacchi vinti 9 2 20
Gioca 3 colpi 1 -1 6
Gioca 1 colpo solo 1 1 2
Stop appena vince -13 1 6
Gioca 36 colpi -20 -2 10
Gioca sempre -72 -7 -7

 

Il primo dato che salta all'occhio è che ci sono molti giocatori che in mese sono risultati vincenti a massa pari.

Abbiamo forse trovato il sacro graal ? Molliamo tutto e andiamo a giocare il nero a wiesbaden ? Calmi calmi, poi vi faccio vedere come sono andati in un anno.
Questo dato resta comunque significativo per ribadire il concetto che 30 giorni sono “un breve periodo” e può capitare di essere in attivo anche a massa pari, è il bello della roulette.

Un altro dato interessante è che chi ha giocato sempre tutti i colpi ha dovuto inevitabilmente pagare più degli altri l'uscita degli zeri, perché praticamente li ha beccati (perdendo) tutti.

Ma vediamo invece come sarebbe andata ai nostri dieci giocatori se avessero giocato tutti i giorni dell'anno 2011 al tavolo: 356 giorni per tutti e 118762 colpi per quello che ha giocato tutti i colpi (se è sopravvissuto)

 

Sistema Saldo Colpi giocati Colpi vinti Colpi persi
Gioca 3 colpi -28 1068 520 548
Gioca 1 colpo solo -44 356 156 200
Attacco vinto -63 1955 946 1009
Attacco perso -118 3106 1494 1612
Stop appena vince -226 11690 5732 5958
6 attacchi vinti -281 9283 4501 4782
Gioca 36 colpi -386 12816 6215 6601
Stop +10 e -10 -740 34518 16889 17629
Stop a +6 -1474 59266 28896 30370
Gioca sempre -3236 118762 57763 60999

 

Come suggerito dal titolo dell'editoriale quando i numeri cominciano a crescere e diventare un po' più significativi, ecco che risulta evidente il concetto che più si gioca e più la tassa sullo zero erode il capitale. Infatti i giocatori che si sono comportati meglio sono quelli che sono rimasti al tavolo il meno possibile.

I risultati di un anno possono venire interpretati in vari modi, a me piace far notare che sia il giocatore che ha perso di più (3236 pezzi su 118762 colpi ), che quello che ha perso di meno (28 su 1068) alla fine hanno avuto la stessa resa percentuale: intorno al 2,7%.


Questa è l'essenza della roulette, da qui si parte per vincere, ricordandosi di fermarsi ogni tanto, perché il più delle volte chi non si ferma è perduto...

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La fortuna va e viene, la conoscenza rimane.

Andrea Bianchi