1855
Il Principato di Monaco in quel periodo non se la passava bene. Mentone e Roquebrune si erano staccate dal principato facendo venire a mancare ai Ranieri 4/5 del territorio ricco di Ulivi e terreni coltivabili.
Visto il successo della strategia tedesca di attrarre i turisti con le cure termali e poi guadagnare con i proventi del casinò e la possbilità per il principato di competere offrendo un clima mite tutto l'anno,i Ranieri autorizzarono l'apertura di un centro termale con casinò con la speranza di rivitalizzare le finanze e far prosperare Monaco e di monegaschi con l'indotto del flusso di turisti.
Naque la Société des Bains de Mer ed il principe Ranieri accettò la proposta di due umini d'affari francesi Langlois ed Aubert che si impegnarono ad aprire subito un casinò nella Villa Bellevue.
Purtroppo però la mancanza di mezzi di collegamento adeguanti per raggiungere il principato e la riluttanza dei gestori ad investire e rischiare i propri capitali, non fecero decollare il progetto. I due unimi d'affari erano convinti di crescere e sviluppare il casinò con i soldi incassati dai giocatori, ma per farlo avevano bisogno dei giocatori.
Si narra che passavano giorni senza vederne uno e che tra quei pochi che si presentavano ci fossero dei truffatori con monete false.
Langlois ed Aubert fallirono e dovettero vendere le proprie quote ad un nuovo acquirente Pierre Auguste Daval