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Finché la chance va...

di Il Direttore

E' meglio seguire una serie in calore o è meglio puntare sulla sua interruzione, oppure è più saggio attendere momenti più regolari ?

E' questo il succo del sondaggio che abbiamo messo on-line nelle ultime settimane a cui molti di voi hanno risposto. La domanda era molto semplice e riprendeva una situazione reale più comune di quanto si possa immaginare: siete al casinò e osservate il display oppure vi collegate on-line e vi trovate davanti una sequenza di 7 rossi consecutivi.

Un evento anomalo di certo non raro, ma in qualche modo una situazione da poter capitalizzare. Non entro nel merito del calcolo delle probabilità perché già mi sento la voce di quello che dice che ad ogni colpo la probabilità è sempre la stessa e che quindi i colpi usciti non contano nulla.
Ad ogni modo la domanda del sondaggio era:

Arrivi al tavolo e vedi sul display che sono usciti 7 rossi di fila, che fai ?

Fin dalle prime risposte la distribuzione delle percentuali ha mantenuto quasi sempre lo stesso andamento riportato nella tabella qui sotto.

Punto rosso
per continuare la serie
Punto nero
per interrompere la serie
Aspetto
per vedere come evolve
525 729 441
31 % 43 % 26 %

Votanti: 1695 (aggiornato il 1/2/2015)


Ne approfitto per ringraziare tutti quelli che hanno partecipato al sondaggio e vi voglio rubare qualche minuto per entrare un po' nel dettaglio e cercare di riflettere su alcuni aspetti meno ovvi del gioco della roulette.

Innanzitutto quello che si osserva è che non c'è una riposta omogenea; sono molti di più quelli che giocano per l'interruzione, prevedibile, visto che sono molti i lettori che si sono avvicinati da poco alla roulette e che  non hanno ancora vissuto sulla loro pelle serie estreme.
La tendenza è sempre quella di non cosiderare il fenomeno in termini assoluti ma sempre in termini relativi "non mi è quasi mai capitato e quindi è raro".

Chi gioca sul rosso è una vecchia volpe della roulette, sa che la regina dei giochi è fluttuante passa da momenti di alternenze a momenti di sequenze. Alla lunga si comporta come indica la probabilità ma per arrivarci segue percorsi tortuosi. Una situazione del genere può essere il preludio ad una lunga serie in calore e cercano di sfruttarla.

Un quarto di quelli che hanno risposto sono indecisi sul da farsi. Cercando di entrare nel loro cervello, questi procrastinatori possono essere dei Ponzi Pilato che non hanno il coraggio di prendere una decisione o giocatori scafati che vedono lo scarto montare e rimangono lì in attesa che la serie raggiunga livelli più alti per poi gettarsi come avvoltoi.
Certo è che se la domanda avesse avuto il numero di rossi consecutivi più alto (10 o 12 ad esempio) la percentuale degli indecisi sarebbe scesa drasticamente, spostando la propria preferenza sul nero.

Fin qui tutto normale; si fa un tentativo che per alcuni si rivelerà fruttifero e per altri provocherà  una leggera incazzatura, non paragonabile a quella dell'eventuale uscita dello zero.

Ma è analizzando il comportamento dei giocatori dopo l'uscita della combinazione che la situazione si fa interessante.

Esce il nero

Con l'interruzione della serie la situazione anomala sparisce, finisce l'effetto catalizzatore e il tavolo tende a svuotarsi.

Chi ha giocato per il calore e ha perso ha un gesto di stizza e pronuncia frasi del tipo “dovevo iniziare prima”, “sapevo che era un rischio ma ho voluto provarci”, “va beh, tanto era un pezzo perso” e frasi simili.
A qualcuno viene la brillante idea di credere che adesso "devono" uscire più neri e prova a rifarsi della sconfitta giocando sul nero, ma per il resto quasi tutti tornano alla propria routine.

Chi ha giocato per l'interruzione sorride felice, incassa la sua vincita e anch'egli bene o male abbandona il tavolo, molti visto che è stato un colpo d'istinto (e di fortuna) sentono che il momento è propizio e rigiocano la vincita per cercare di portare a casa un altro pezzo senza perderci nulla.

Chi invece ha aspettato non ha nè perso nè vinto nulla, ma paradossalmente è quello che più di tutti non si da pace e impreca con se stesso perché, ovviamente, avrebbe voluto puntare per l'interruzione.

Esce rosso

Il divertimento arriva invece con l'uscita di un altro rosso che porta la serie a 8 consecutivi. Qui si scatenano tutte le psicologie che fanno della roulette il gioco che più ci piace e più ci fa imbestialire.

Chi ha giocato Nero e ha perso
La sua idea era fare una sola puntata del tipo “o la va o la spacca” e ora si ritrova in una situazione teoricamente ancora più “favorevole” di prima ma con uno o più pezzi in meno. Qui i comportamenti sono due e conta molto il carattere del giocatore.

  1. C'è chi decide di smettere dato che l'intenzione era giocare solo un colpo e, tra questi, quelli veramente “duri” o “autolesionisti” sono anche in grado di rimanere al tavolo a vedere cosa sarebbe successo.
  2. C'è chi viene preso del morbo del “si ma adesso esce” e punta ancora sul nero: chi con un pezzo solo per recuperare la sconfitta precedente e chi invece convinto che la serie non andrà oltre i dieci colpi ci piazza una bella pericolosa Martingala.

Chi ha giocato nero e ha vinto
Il giocatore conservativo o da una botta e via incassa la sua vincita e se ne va oppure, anch'egli particolarmente tafazzesco, non punta ma rimane a guardare se avrebbe vinto ancora.

Il giocatore che ha vinto e che aveva giocato “tanto per giocare” ora si ritrova un pezzo omaggio inaspettato che vuole subito reinvestire. Come lo fa è interessante, perchè per lui è come una puntata nuova e non la ripete, ma si ferma a riflettere se sia il momento di passare al nero o tentare ancora sul rosso; giocando solo la vincita o facendo un Paroli.

Chi non ha giocato
Alcuni di quelli che non hanno giocato e che sono rimasti al tavolo a vedere, adesso pensano di intervenire, qualcuno per cercare il filotto del rosso, ma come dicevo prima, molti a scommettere sull'interruzione della serie perché otto cominciano ad essere troppi.

 

La situazione si ripete analoga ad ogni uscita e più la serie prosegue più le emozioni sono forti, più arrivano nuovi giocatori (soprattutto sul nero) e più aumentano i perdenti.

Già perché anche se non esce lo zero la psicologia applicata non da scampo, le serie anomale generano i seguenti perdenti:

  • quelli che hanno giocato nero al primo colpo e hanno smesso
  • quelli che hanno deciso di passare a nero e la serie è continuata a rosso
  • quelli che hanno fatto la martingala e si sono trovati senza più soldi per continuare
  • quelli che hanno continuato il paroli in vincita e poi con l'interruzione hanno perso tutto

 

A questo punto la domanda sorge spontanea: che cosa è meglio fare ?
Non c'è una risposta assoluta, il mondo della roulette è bello perchè è vario.

Io personalmente se mi trovo a voler giocare dopo 7 rossi di fila scelgo la situazione che psicologicamente mi garantisce meno problemi e cioè gioco ancora rosso.

Innanzitutto perché se perdo e mi arrabbio, finisce lì, un colpo solo, una puntata d'istinto come ne ho fatte tante e come ne farò altre ancora.
Se vinco invece, mi sento il grande genio esperto che la sa lunga, mi metto la fiche della puntata in tasca e tutto quello che viene da lì in poi è grasso che cola.

 

Tutto questo per ricordare ancora che la roulette è prima di tutto un gioco di testa, e sono sicuro che pochi di voi possono affermare con certezza di saper tenere in quelle situazioni un comportamento deciso risoluto e costante.
Comunque la dura realtà è che qualunque sia la decisione che prenderete il vecchio Murphy l'ha già prevista in una delle sue leggi....


Un altro aspetto da osservare si lega ad una delle domande più frequenti che riceviamo in redazione: ma i casinò sono truccati ?
Ragioniamo con i risultati del test ipotizzando che tutti i giocatori giocano la stessa cifra: 10 euro

  • se esce nero il casinò perde 400€ (760-1160), ma quasi tutiit quelli che hanno vinto rigiocano la vincita.
  • se esce rosso il casinò vince 400€ e comincia a pregustrasi l'abbuffata.

Già perchè il colpo seguente se esce nero si il casinò si riprende praticamente tutte le puntate di quelli che avevano vinto rosso in precedenza ed hanno lasciato su il pezzo, mentre deve pagare quelli che sono arrivati e hanno giocato nero più quelli che avendo perso il colpo precedente hanno giocato ancora nero.

L'uscita del rosso fa incassare molto di più al casinò perchè più la serie si allunga e più aumentano le puntate a nero. Puntate che difficilmente vengono compensate da analoghe montanti in vincita, perché chi vince punta per pochi colpi tutto il capitale vinto, poi comincia a mettersi in tasca una parte se vuole proseguire.

Ricapitolando:

Le martingale a nero non si compensano con il paroli a rosso (e il casinò vince)
Chi ha vinto e rigioca è più numeroso di chi ha perso e rigioca (e il casinò si riprende i soldi)
Più la serie a rosso continua e più saranno quelli che giocano e perdono a nero (e le martingale crollano)

In poche parole alla fine dei conti, comunque vada la serie, già dal secondo colpo il casinò è già virtualmente in vincita e più la serie si allunga e più il cassiere sorride.
Non ha quindi bisogo di trucchi o alchimie costose e rischiose per fare uscire le combinazioni più favorevoli; sono gli stessi giocatori che, rigiocando i pezzi vinti e scegliendo combinazioni contrapposte, fanno la fortuna del casinò.

Volete vedere la facce da panico di croupier e ispettori?
Se arrivate ad un tavolo con 7 rossi di fila fate in modo di convincere tutti i giocatori a giocare un colore solo o rosso o nero: li spaventerete a morte.
Il pericolo numero uno per il casinò sono i giocatori che incassano la vincita anche di un solo pezzo e le puntate sbilanciate e mal distribuite, tanti giocatori che puntano in maniera diversa e il banco ha la garanzia assoluta di vincere sempre. Beh, certo che se nell'apice della serie uscisse lo zero qualche sospettino...

Claudio :
10/05/2012 02:09
Per me, per le mie sensazioni, le roulette automatizzate sono "controllate" ...
spinwin :
16/05/2012 17:32
la frequenza ripetitiva
Marco :
25/10/2012 11:02
Questo sondaggio fa capire realmente il motivo per cui i casinò non sono mai perdenti, ognuno di noi ha il suo cervello e gioca in modo diverso, più puntate diverse permettono al banco di vincere. La vera difficoltà è rientrare sempre tra quei pochi che vincono il colpo.
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Un giocatore d'azzardo non è altro che un uomo che si guadagna da vivere con la speranza.

William Bolitho