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Il gioco d'azzardo era un fenomeno diffuso nella borghesia parigina sotto il regno di Enrico V. I circoli privati illegali dove era possibile giocare d'azzardo erano moltissimi ed era impossibile impedire che imbroglioni e malfattori truccassero i giochi per imbrogliare i giocatori.
Quando il fenomeno assunse proprozioni preoccupanti l'allora capo della polizia parigina Gabriel de Sartine, conte d'Alby per cercare di arginare la situazione decide di legalizzare il gioco d'azzardo autorizzando solo alcuni giochi e solo alcuni appositi locali attrezzati sotto la supervisione della polizia.
In questo modo poteva sia arrestare tutti coloro che giocavano in altri luoghi, garantire una protezione ai ricchi e gli aristocratici altrimenti vittime di truffe e rapine, e con il vantaggio del banco rimpinguare le casse del ministero delle finanze.
Il locale scelto per il primo casinò ufficiale fu il Palays Royal di Parigi.
E' così che oltre ai giochi di carte diffusi all'eopca fa la sua comparsa la roulette esattamente come la conosciamo noi: un cilindro con i numeri rossi e neri alternati, lo zero ed il doppio zero.
La sola differenza con le roulette attuali è che lo zero è di colore rosso ed il doppio zero nero; ma i colori non vengono pagati con l'uscita di queste combinazioni.
Non solo la roulette ma anche la gestione della sala da gioco viene regolamentata e così nascono e figure dei croupier, degli ispettori ed i regolamenti che sono in parte in vigore ancora oggi.
La roulette e la sala da gioco legalizzata (casinò) furono subito un successo sia per i giocatori che per i gestori.